15 novembre 2016


van gogh sotto le stelle


Posted By on Nov 16, 2016

Accanto a te la potenza dei giorni. Vicino al tuo corpo sottile che si curva appena il fuoco acceso verticale l’aria rossa all’apice dell’albero incendiato e la fiamma che diventa cielo e noi incomprensibilmente abbracciati come niente fosse come non ci sia stato tutto il tempo che fu nostro e fu il terreno stesso dove come alberi vaganti abbiamo prosperato e affondato i piedi giovani e maturi e attuali. Bisogna essere accanto per registrare quello che ci viene mandato da fuori: la frutta e i regali e le lettere e certi giorni di sole e i profumi notturni e l’ombra delle luci di festa sulla costa. Tutto si forma poi si scioglie in linee. Il fuoco che attraverso l’aria torna alle stelle è un timbro di approvazione sui nostri documenti di identità per la dogana tra questo presente e il paradiso. A volte questo mi assale: di svegliarmi e non dormire subito di nuovo ed esserti vicino dunque mentre dormi e di scrivere poche righe nel buio di fianco a te sapendo che stare accanto è una imprecisata distanza o insomma una lontananza minima indispensabile a non perdere la consapevolezza e avvicinandomi di più dunque inevitabilmente di nuovo mi addormento: e allora svanisce la coscienza mentre immagino che torniamo insieme ad essere alberi o pietre o tramontana o alisei comunque biologia sognante dentro la transitoria eternità del sonno.

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