archi



Caffè e giorno. Grigio e celeste in lontananza. I sostantivi senza forme verbali. I muri a secco degli orti siciliani. I frutti dorati nel cielo di foglie nuove di un bel tono di verde. La natura madre colorata e profumata. La vita mentale dei neonati. Lo stupore ottuso delle madri ammirate e paralizzate. La grafica pubblicitaria. La riproducibilità tecnica dei capolavori. La fine non più così lontana della civiltà rinascimentale. Le critiche necessarie al rinascimento. Al neoplatonismo. Al neoclassico. L’arte concettuale e le critiche all’arte concettuale. La riduzione o l’espansione della bellezza. La bellezza ribelle contro il concettuale conformista. Contro il tono infastidito dei critici. Contro il tono misterioso e illusionista degli artisti. Invece poi i disegni sicuri degli architetti con i pennini a china contro tutto. Gli occhi scuri degli eroi meridionali contro tutto. Gli occhi chiari trasparenti e freddi dei popoli nordici contro tutto. Il vetro e la luce e le pareti di vetro sul pomeriggio artico. Il lupo la slitta i pattini d’acciaio le pelli degli orsi sconfitti nei libri e lungo le costole dei libri. Il successo della caccia il percorso dalla fame alla fine della fame. I libri edificanti. I dipinti edificanti degli interni olandesi con il freddo e la luce e il rigore della bellezza. La precisione dei tratti con gli inchiostri di Cina delle sete cinesi. Sui paraventi cinesi di bambù in sottili sfoglie. I loro disegni degli alberi e dei campi con ogni foglia e filo d’erba e ramo fino all’ultimo dal più grande al più piccolo. I disegni delle nuvole una per una da qua allo sfondo della convessità universale. Le nuvole con i loro vortici aerei molecolari. Le greggi di pioggia in picchiata identici alla successione dei pensieri. La punteggiatura intima della sintassi. Le conquiste attuali e l’ulteriore probabile sviluppo della mente con la conseguente perdita di valore della parola inconscio. La fisica delle cose e della luce. Plausibile probabile verosimile e vero tutti insieme come i nodi di un tappeto. Il gioco l’insegnamento e la ricerca. La compilazione dei fogli. Le batterie dei test di ultima generazione. Gli obblighi deontologici e burocratici. L’aggiornamento sulle ultime acquisizioni della fisiologia. La letteratura sulla intelligenza artificiale. Le intelligenze artificiali plurali distribuite sulla mia terra. Sulla città. Sul quartiere. I filari di viti. Il grano. Le colline scapigliate di cipressi. Ulteriori ammassi di  nuvole in alto. In avanti profili di isole lontane alla fine del mare. La successione invisibile dei pensieri. Su tutto dopo tutto l’esigenza di leggerezza. Il disegno dell’aria. Le forme verbali in molecole. Le intese in silenzio. Insieme dopo la cena i passi sul selciato. I rumori indicibili. Le inenarrabili ricongiunzioni. La magrezza come una scoperta. La seconda compilazione dei moduli. Le copie degli originali. La bellezza. La tecnica digitale e l’artefatto di una riproduzione impeccabile indistinguibile dall’originale. I trattati sulla modernità. Le attuali filosofie. Il cristianesimo sempre in testa sui concorrenti. L’unica novità della filosofia analitica. Il problema della proposizione in Wittgenstein. La relazione tra Wittgenstein Sraffa e Gramsci. L’influenza di Gramsci sul Wittgenstein e sull’etica del linguaggio. La relazione in generale tra mente e pensiero. Tra pensiero preverbale e espressione. La linguistica di Chomsky. La linguistica avanzata. Il tanto il poco e il niente dentro di me da valutare ogni volta. I ciarlatani nascosti tra la gente comune. I ciarlatani al potere e lungo i gradi intermedi della catena di comando. I burocrati quasi sempre ciarlatani. Le rogne ricorrenti. La terapia del malumore occasionale nella ricerca delle camicie di colori adatti. La evidente carenza delle sfumature di azzurro nella attuale industria camiciaia. La decenza la grazia e il vestire economico. I veri problemi. La pavimentazione stradale tra la mia casa e il lavoro. L’importanza dei bar. La distribuzione urbanistica dei punti di ristoro. I tuoi occhi. Le volte che parliamo. L’umidità delle otto di mattina. Le telefonate benedette. I disegni. Una sola linea sottile. Il non rilevante di ogni essere umano. Questi pensieri in un secondo. In vista di oggi. L’arco nuovo di un sorriso insistente.

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