architettura


  • Un importante risultato mattutino il dilagare della luce sul pavimento. Il semicerchio dell’onda luminosa entra sotto la porta chiusa e sfiora il lato lungo del letto.

Il mattino, da che si costruiscono stanze con porte e finestre, è un fenomeno duplice: massa voluminosa di luce nelle sale aperte, e onda piana che sotto le porte chiuse curva sfumando nelle camere buie.

La civiltà è in questa penombra misurata e composta dall’arte e dalla tecnica delle costruzioni.

Ma altrove resta inalterata l’umanità. Mi pare di vederla nell’azione inarrestabile della nostra specie che indirizza la vita mentale all’iniziativa di proteggere e rilanciare i fondamenti della salute del pensiero.

Noi costruiamo modulando l’ingresso della luce negli interni delle nostre case, raddoppiando o sfumando i movimenti del sole.

E l’umanità ricrea le aperture grandi delle grotte e le fessure tra i massi di protezione degli ingressi.

Lo specifico umano che si esprime prima del sonno e prima del sesso -essenziali per la vita del pensiero-difende l’architetto che disegna la pianta delle case.

Poi dal disegno sul foglio esse si innalzano come un grido sotto la spinta del lavoro sapiente dei muratori e dei falegnami.

E su di noi ricade l’ombra protettiva: la grazia inattesa che modera il potere distruttivo della natura divina.

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