circonferenze


"La natura fisica della circonferenza"

“La natura fisica della circonferenza”

Viene su dalla torba di un mare antico il corpo di un pesce antropomorfo. È un resto millenario ancora vivo. La creatura acquatica ha un corpo che si direbbe umano. Si è adattata al disequilibrio e all’asimmetria. Se sia decisamente umana nessuno può capire. Nasce dalla smania di sapere esattamente i fregi le volute e le chiavi di volta dell’identità biologica che poi evidentemente è la cattedrale che conserva le reliquie della nostra specie. La torba di mare chiuso poi sommerso può essere il pensiero che pensa se medesimo. Siamo noi le chimere e le chimere non sono mai esistite per davvero. Se hanno preso piede è perché erano rispecchiamenti. Questo provar simpatia per sé stessi di ciascuno di noi ci rende docili vittime della vanità e indomiti astronauti a cavallo di nugoli di frecce. Con le parole note di letture infantili e racconti delle balie si disegna il cerchio e si dipinge in colori pastello l’area interna e come attorno alla tavola dei cavalieri si pronuncia la formula, si incorona con le gemme una proposizione che proclama: “Tu Sei La Natura Fisica Della Circonferenza”. Ogni proposizione di tal fatta, più probabilmente che espressione di un apriori, è una chimera: dice con parole quello che accade nella mente durante il movimento delle figure davanti ai nostri occhi.

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