fare sesso


sesso occasionale


Posted By on Ago 10, 2015

Piccoli tratti di penna. Frammenti di ore grandi come pagliuzze negli occhi di lui o di lei nel romanzo. Scendere pianissimo attraverso quei microscopici segnali di tempo. L’importante sarebbe scandire finché stiamo insieme tutta questa visione panoramica questo colpo d’occhio che da quassù arriva fino al mare in fondo alla vallata e vola al confine del cielo. L’importante sarebbe spartirci il gusto della cena che sta alla conclusione della salita cominciata non si sa quando. La visione, una volta che traversa la linea dell’orizzonte tra mare e cielo, risale vertiginosamente e si ripiega su di noi carezzandoci i capelli per fermarsi sulla fronte. Mamma che misurava la febbre col termometro delle sue mani profumate. Le ore come le tue iridi dorate. Il passato che cambia il presente è poesia e conoscenza. Non c’è grande differenza tra le due. Per rallentare la corsa verso la fine mortale dovrò ricordare. Le tracce mnesiche del ricordo si fonderanno alla velocità della percezione immediata e formeranno il corpo del mondo cioè la fantasia che rallenta la coscienza esatta e la fa vibrare come vibra un corpo asciugato abbracciato avvicinato al nostro corpo quasi assimilato a noi fisicamente dalle complesse modalità dell’amore per cui poi così avvicinati e quasi compenetrati dalle tracce somatiche dei ricordi di quanto siamo stati e continuiamo ad essere poi si spiega come il sesso sia inevitabile ogni volta tra le persone anche se niente si può mai dire di quello che determinerà, neanche se ci renderà migliori o peggiori più o meno stupidi. Il sesso tra le persone è ogni volta inevitabile per la fantasia che rallenta la presa d’atto della realtà cosciente. Le pagliuzze dorate delle iridi sono importanti perché sono i frammenti di tempo in cui viene scomposto il nostro passato che torna in noi e addosso a noi tutto quanto con straordinaria lentezza e quella globalità che ci sommerge con una calma imprevista è la più straziante carezza che noi mai pensavamo di ritrovare e non può che accadere quello che accade poi neanche tanto spesso come sarebbe indispensabile. Che le persone si perdano in quel modo nuovo di vivere che con il sesso si garantiscono dovunque sia necessario.

Quando la marea si ritira ogni volta il mondo che ci circonda è per un poco la spiaggia primordiale di rami scuri e sabbie di tenui variazioni di dolomite. Rocce e sabbia siamo noi stessi. Non si tratta di sesso inteso psicoanaliticamente. Non si riuscirà a interpretarlo per sistemarlo in una ‘costruzione’ storiografica tutto il sesso che si fa nel mondo. Non si potrà ridurlo alla finalità riproduttiva. L’atto necessario a scendere pianissimo nel tempo ridotto in frammenti dalle pagliuzze negli occhi dei nostri amanti e delle nostre amanti ha la potenza di un’onda di passato dalla nostra nascita fino ad ora che rallenta il tempo futuro e sostiene il nostro corpo mentre corre verso la morte biologica. Non c’è sopravvivenza solo misura. Una nuova modalità di misurare. Commisuriamo l’intensità dell’identità storica di ognuno con la vasta trasparenza aerea di un futuro fin troppo pieno di alternative. Per pochi attimi vogliamo ritrovare i frammenti di tempo su cui illuderci di riposare. I chiodi dei letti del fachiro che non feriscano più per troppa conoscenza quando la carezza anche solo accennata è il cielo che si chiude sul mare della traccia dei ricordi di tutte le persone amate che tornano negli occhi di una sola presente e viva e incapace di opporsi alla propria medesima incauta storia che l’ha portata là.

Read More