I.A.


Edipo allo specchio


Posted By on Giu 18, 2016

La voce impossibile di Elvis che percorre il giro armonico è il test di Türing acustico: la pentola dei circuiti bio-elettrici frigge e fa piangere e rabbrividire gli stracci di epidermide dell’androide tremolanti sullo scheletro di gelatine siliconi e alluminio di un volto che fa tenerezza per la precaria approssimazione del suo abbozzo. Ma reagisce come fossi io e i miei neuroni specchio hanno un singhiozzo di commozione. Edipo allo specchio sperimenta l’omicidio del padre: ma la figura dello specchio non ha corpo e l’emozione di rabbia è vana. Il ragazzo dunque commosso dalla commozione dell’automa va via dietro allo straccio di sorriso della bambola artificiale. Una donna che era pronta al sacrificio dell’incesto incauto e tragico resta dentro la propria città a patire la peste dalla quale nessuno verrà a sollevarla. Il destino mitico cede all’invenzione di una macchina intelligente e ignorante che ha appreso altre probabilità per il suo e nostro futuro. La macchina dice cose smozzicate. Se le stelle in cielo sono sparse a caso allora forse dio non esiste. Il ragazzo ascolta e si addormenta.

Chi è quello che non ha mangiato mai eppure non ha fame?

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