i confini del lavoro


i confini del lavoro


Posted By on Ago 14, 2013

Alla base dell’impossibilità di cambiare le regole c’è la paura della lesione fisica. Cambiare le regole è essenziale. C’è il dominio della relazione. Il dominio è l’area del signore. Il reame su cui il signore governa e comanda. La vita corrente è resa potente dalle parole arcaiche. La vitalità non è tutt’uno con la forza. Più con il tempo, semmai. Somiglia ai fenomeni di durata. Alla base dell’impossibilità di cambiare le regole c’è la paura del tradimento lessicale. Attentati alla signoria della frase. Esplosioni dentro i confini del dominio. C’è in gioco il dominio della relazione nelle relazioni tra parole. I termini linguistici sono i confini dove termina la signoria. La vitalità ha a che fare con la chiarezza dei confini. Non con la potenza degli armamenti. Non con il numero degli armati. La vitalità non è tutt’uno con la forza. Più con il tempo che ci si impiega a percorrere i confini del regno. La vitalità contiene e protegge lo splendore. La più bella del reame resta all’interno del dominio. Ma non è prigioniera. La più bella del reame è tutt’uno con la signoria e l’impero. E’ la dominanza. La bellezza evidente. La bellezza è l’evidenza dei confini (o limiti) della signoria. La padronanza è differente dal potere. La padronanza ha la capacità non ha la proprietà. Si esercita su di sé, si è padroni di sé in rapporto con la libertà altrui. La paura della lesione fisica impedisce di pensare alla libertà dell’altro. Nella confusione lessicale la libertà dell’altro viene vissuta come lesione. Precisamente come riduzione di signoria. Aggressione dei confini. In effetti essa è svelamento di un disegno confuso dei confini. Dunque è una minaccia del confine sul confine. In effetti dove manca la bellezza dell’evidenza c’è pericolo. C’è terrore di perdere il potere che non è padronanza. E’ minaccia al potere. Minaccia rivolta contro la forza che vuole impedire la visione della sua impotenza ad ottenere la padronanza all’interno dei confini della signoria. L’evidenza della bellezza combatte la pretesa di eternità  La chiarezza dei confini limita l’eternità più angosciosamente di quanto la morte limiti l’aspettativa di vita biologica della specie. La chiarezza parla di durate e definisce signorie temporali.

“Ti amerò per sempre” si è detto.

Poi è su questo che dovremmo intenderci, amore. Da questa promessa affascinante e confusa si parla. Accordarsi sul tempo è stato restare accanto a te. Forse continuerà ad esserlo.  Disegno i confini della mia podestà. E’ questo che sembra incuriosirti. L’impossibilità a ledere. L’esercizio della padronanza. Questo scrivere all’interno di un contesto di ricerca. Dentro i confini del lavoro.

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