il cognome della madre


picasso è stato qui


Posted By on Set 10, 2013

QUADERNI 

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“Corridoio Interno E Graffiti: Picasso E’ Stato Qui”
©Gjon Mili

 

“Un’ Idea Lirica Dell’Anatomia Cerebrale Della Specie Umana”  

Non saprai mai. L’ansia della ricerca non finirà. E’ dovuto a cosa propria alla natura della materia. Essa è ‘discreta’ e si interrompe sempre arbitrariamente. Per cui.

Fermarsi sull’orlo del burrone è una questione di millimetri. Abbiamo sicurezze illusorie. Le nostre idee nuove compongono imprecise fondazioni. Questi figli insieme e i loro figli. Loro soltanto appartengono all’idea di un disegno rigoroso. Gli amori che contano. Le cose che non voglio tacere. 

Il transatlantico è imponente ma ha ormeggi leggeri. Come fa a tenerlo fermo la corda? Si vive in ampie insenature di fluttuanti verosimiglianze. È probabile che un amore duri.

Si giocava stamani il sentimento che lega. Ti raccomando l’anima mia. La fine impiega molti anni a compiersi. Si devono approntare olii e ambra. Sembrerà che stiamo gesticolando. 

Ripasso le teorie socialiste sul lavoro, l’uguaglianza, le relazioni parentali e l’economia al servizio dell’istinto. Ti amo. In conseguenza penso novità. Squilli di campanello. Mi raccomando a te. 

Fai scorrere le mani sulla sabbia. Copri la salma della rana. Innamòrati ancora. 

C’era un popolo. Il popolo resta. I deserti passano. I mari anche. I libri incisi. E: non passano i libri!! Ma legare sesso e conta dei numeri? 

Come trovare una giustificazione al piacere?

“2001: A space Odissey” Stanley Kubrick. 1968..! La dittatura musicale di Strauss orchestrava pianeti e navi spaziali. Eravamo noi le scimmie. Primati stupefatti. La mano al cielo. La mano orgogliosa stringeva te come un’arma. Contro chiunque. Prima della mia cura. Poi molte cose sono cambiate.

Non ero privo della sensibilità almeno. Sognavo, vegliando noi due abbracciati nella sala cinematografica, che tu saresti sempre rimasta e per quello la terra l’avrei vista eternamente ruotare sotto di te. Adesso sei la prova che la materia ha forma sferica. Tutto quello che mi è noto ruota sotto il tuo ventre ellittico. 

Si può usare la poesia per dire che l’amore è una ‘curva’. Il pensiero non è che una di probabilmente infinite funzioni. Ma come spiegare che la natura di certe realtà mentali è limpida in sé? I raggi di sole ora portano parallelepipedi ottusi di energia. L’opacità e l’ottusità della fisica discreta del mondo esterno.

Ma ‘questa’ attuale opacità e ottusità della fisica discreta del mondo esterno si infrange nel cubismo del pensiero individuale. Nella gioia delle promesse. Nel 1907 rigorosa ‘finita’ e non aleatoria l’idea di donna come un assoluto frantuma la figura che doveva esprimerne la forma.

7 settembre 2013. Oggi. Un suono di vetri rotti rimbalza nelle stanze di un vecchio lavatoio. Sono sveglio. Recito Hickmet pensando ad un falso cubismo. Un cubismo sentimentale. Inattuale. 

Anche questa mattina mi sono svegliato

e il muro la coperta i vetri la plastica il legno
si sono buttati addosso a me alla rinfusa
e la luce d’argento annerito della lampada

mi si è buttato addosso anche un biglietto di tram
e il giallo della parete e tre righe di scritto
e la camera d’albergo e questo paese nemico
e la metà del sogno caduta da questo lato s’è spenta

mi si è buttata addosso la fronte bianca del tempo
e i ricordi più vecchi e la tua assenza nel letto
e la nostra separazione e quello che siamo

mi sono svegliato anche questa mattina
e ti amo.

Un cubismo sentimentale. Inattuale. Poesia e depressione. Prossimità alla scoperta senza scoperta.

Picasso ha scelto la madre assai presto. Col suo cognome firma quello che fa. Del padre non resta traccia. Affrancarsi implica rischiare di tornare sempre al quasi assoluto della soggettività. Il genio è opposto alla pazzia. La madre fa regali pericolosi. Genera. 

E per sempre, giorno dopo giorno. E ogni giorno che dio mette in terra si afferma che Picasso maltratti donne perché Picasso forse  non si concesse mai la debolezza di ritrarre ‘modelle’. Non copia ‘oggetti’. La natura per lui pare non avere misteri. La natura infatti, si scoprirà poi, non ha misteri.(**) Una complessità cubista certamente si. 

In quel 1907 comunque l’assenza di misticismo e di spiritualità da cui deriva il rifiuto di una natura misteriosa delle cose scavava in lui un solco di ciglia che lo proteggerà dalla banalità dello stile e della continuità. Così cambiava scrittura e calligrafia. Tutto questo finì per avere il suo effetto.

La vita intera è accatastata con un certo ordine attorno all’intransitività del sé. Un acuto. Per cui ‘operiamo’. Ci sono attorno i vertici di una polifonia. Si vive di incanti musicali. Dei frantumi di lampadari. Picasso tiene le linee. Il progetto di un teatro d’opera. Per amor suo si comprende la legittimità dell’essere umani.

Ripresa: “la vita intera è accatastata con un certo ordine attorno all’intransitività del sé.  Un acuto.” Ebbene: quell’ordine è una cronologia di piani stratificati. Disposta come le cellule di una corteccia cerebrale la cronologia non ha un senso. Priva di linearità. Scomoda da maneggiare. 

Il pensiero è delicatezza. Non si può stringerlo. Mentre ti siedo vicino tu ed io siamo idee legate a vertici di reciprocità. Ma principalmente ricci impauriti a pancia in su con gli aculei sul palmo della mano dell’altro. 

E si conosce ciò per cui restiamo. Per l’idea di donna tu ed io siamo qui. Per il frantumarsi della figura che si è verificato nelle stanze di un lavatoio nel 1907. Scienza altro che boheme! Per l’idea che nasce nella mente. Più forte dell’assoluto. Che rompe gli indugi. “Starti accanto mi fa bene“. 

L’idea è che noi due operiamo secondo una anatomia la cui estetica appartiene all’ambito della lirica. Vedo volare frammenti a ridisegnare il mondo. Qualcosa dovrà ulteriormente cambiare. Il riccio sul palmo della mano dorme innaturalmente. 

(*) Poster di ©Gjon Mili “Interior Hallway and Graffiti: Picasso Was Here” (Bateau Lavoir, Montmartre, Paris) 

(**)1900 Max Planck la radiazione del corpo nero. 1905 Einstein la relatività ristretta. 1925Werner Karl Heisenberg e nel 1926Erwin Schrödinger e Paul Dirac formularono la meccanica quantistica, che spiegava le precedenti teorie quantistiche euristiche. In meccanica quantistica, i risultati delle misurazioni fisiche sono inerentemente probabilistici; la teoria descrive il calcolo di queste probabilità. Descrive con successo il comportamento della materia in una scala di distanze molto piccola. Durante gli anni venti Erwin SchrödingerWerner Karl Heisenberg, e Max Born riuscirono a formulare un quadro coerente del comportamento chimico della materia, una teoria completa della struttura completa dell’atomo, come sottoprodotto della teoria dei quanti. La Teoria quantistica dei campi fu formulata in modo da estendere la meccanica quantistica ad essere coerente con la relatività ristretta. Fu inventata verso la fine degli anni quaranta grazie al lavoro di Richard FeynmanJulian SchwingerSin-Itiro Tomonaga, eFreeman Dyson. Essi formularono la teoria dell’elettrodinamica quantistica, che descrive l’interazione elettromagnetica, e spiega con successo il Lamb shift. La teoria di campo quantistica fornì l’ossatura per la moderna fisica delle particelle, che studia le forze fondamentali e le particelle elementari.

 

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