il senza ragione


"aspetta l'amore" A.B. dodici anni

aspetta l’amore”
(a. B. dodici anni)

Sembra certe volte che il mare dei dolori quotidiani che non si negano ci offra una goccia di intelligenza per vivere non ragionevolmente e per, non ragionevolmente, sorridere comunque.

Come se si sapesse che ragioni ce ne sono assai: ragioni insospettabili e motivi di fondo che solo dopo si svelano.

E oggi era il dopo. E oggi quel dopo è ora.  E quelle ragioni di ieri oggi sono persone che ti si sono improvvisamente fatte attorno. Sorridenti con una grande quantità di offerte tra cui scegliere.

Tu hai scelto. Poi abbiamo riso e pianto, soprattutto ridendo abbiamo pianto fino a sera. E, venuta la sera di questo oggi pieno di sorprendenti restituzioni, tu ti sei addormentata. E io so che il sonno è la ragione destituita di ogni potere.

E nel sonno hai ripreso il pianto sommesso. Che insieme avevamo inaugurato dal crepuscolo in avanti. E ora hai con te, nel sogno questo oceano di lacrime che hanno infradiciato il cuscino.

È l’oceano di lacrime che ti esclude per sempre dai mari chiusi.

<L’orgasmo degli amanti li porta lontano da ogni idea suicida di poter tornare in pericolosi specchi d’acqua che furono la  causa delle loro riflessioni nere. Mosyruose creature generate dalle veglie della ragione.>

 

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