Kafka


egum

Di Franz Kafka ‘quasi’ tutto si conosce. Cioè non tutti. E non tutto. Non conoscevo i “Frammenti per «Una relazione per un’accademia». Di cui trascrivo solo l’ultimo paragrafo. Il testo intero è qui.

“Se ora riconsidero la mia evoluzione e ciò che ho ottenuto finora, non posso lamentarmi né dichiararmi soddisfatto. Con le mani nei pantaloni, la bottiglia di vino sul tavolo, un po’ sto sdraiato, un po’ mi metto nella sedia a dondolo e guardo dalla finestra. Se viene una visita la ricevo come si conviene. Il mio impresario sta nell’anticamera; se suono, viene e ascolta cosa ho da dire. La sera c’è quasi sempre lo spettacolo, e ormai non potrei avere più successo di così. Se torno tardi dai banchetti, dalle società scientifiche o da una piacevole compagnia, mi aspetta a casa una piccola scimpanzé semiaddomesticata, e presso di lei me la spasso alla maniera delle scimmie. Di giorno però non la voglio vedere; ha negli occhi la follia dell’animale addestrato e confuso; solo io lo vedo e non riesco a sopportarlo.

Nel complesso, ad ogni modo, ho raggiunto quel che volevo raggiungere. Non si dica che non ne valeva la pena. Del resto non mi interessano i giudizi umani, io voglio solo diffondere la conoscenza, fare relazioni, e anche questa che ho presentato davanti a voi, eccellenti signori dell’Accademia, era soltanto una relazione.”

 

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