ritiro


Ritiro. Silenzio. Trasformazione. Marinai bloccati dal volere divino. Poi disincagliarsi tra i sargassi. Pulire le chiglie. Scivolare lateralmente. Sciabordare. Rollare derivando obliquamente. Uno…. due…. tre…. e giù lo scandaglio. Contare il tempo della caduta al fondo. ” C’è fondo, dunque avanti !! ” (Incoraggiare il timoniere). Alberi di nave e vele come chiome di foresta al vento. Ho disdetto gli impegni e dormito. Ritiro. Silenzio. Trasformazione. A memoria ripeto “…nell’annullamento che consente il sonno c’è la nascita… nel sogno il primo anno.” Rane e giardini. Zanzare alle caviglie del primo amore di latte. Ho disdetto ogni appuntamento. Mi sono ritirato in mezzo al mare. Al mezzo della rotta più un millimetro: quando non conviene più tornare e ci si addormenta. Non prima. I sogni sono immagini del sonno. Al ritiro dell’onda elettroencefalografica del sonno arrivano le figure. Sono realtà parziali di pensiero cosciente. Cose che romperebbero la tela del pensiero precedente al risveglio. Vanno, al risveglio, legate alla propria vita cosciente e ‘interpretate’ (è la parola giusta). Un nuovo momento rapido di ritiro, silenzio, trasformazione per svegliarsi del tutto. Pensiero verbale durante la colazione. Riassunto di sé. Pensiero di un albero sullo sfondo di un cielo infuocato. Il fuoco non prende l’albero, è aria rossa. Si può tornare. Con il pensiero cosciente di altre figure. Pensiero verbale, scrittura, disegno. Ritiro, silenzio, trasformazione.

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