statue


hotel california


Posted By on Mag 15, 2012

Le parole sono stazioni di smistamento con banchine di salita e discesa e sportelli di biglietteria davanti a motel di modesta categoria in abitati sospesi lungo le falde scoscese delle autostrade interstatali. Sferragliano al sole, vedono correre silenziosi e arrischiati i serpenti velenosi suonanti contro la sabbia e pullulano di insegne al neon costantemente in bisogno di riparazioni che hanno lettere che si ammalano giorno dopo giorno e poi indebolite nei loro circuiti fruscianti friggono buie perché non tengono la luminescenza. 

Sperimentavo il linguaggio per contestarne la fine e la caducità e sono finito nella foresta tra i rami caduti che sono arrossati di incenso, di timbri di mercurio, di pazienza. “Purché l’amore non conduca la ragione!” mi auguravo. È una foresta piena di gallerie. Alcune non sbucano mai da nessuna parte. Sono nere subito come la prospettiva del calvario che ha l’irreversibilità della crocifissione. Gli abbracci serrati sono ancora sfacciataggini imperdonabili? Beh, comunque poco tenpo fa lo erano, di certo, e la fortuna è il pudore attualmente rimasto, la cultura del rispetto e della ritrosia e della vergogna e dell’inchiesta introspettiva a base di richieste precise. 

A forza di non sfuggire l’esattezza, ai baci e ai seni appuntiti, restiamo come soldati: è un’esecuzione e una strage, lontani dal centro o addirittura invece nella fontana: sul bordo, con gli occhi stupiti al cielo i piedi in acqua il corpo poggiato alla roccia e i pensieri nello champagne. La sorte è un catino d’argento per l’acqua corrente e l’amore tra noi la goccia di sangue che scende, ritmica, che alla lunga ci ucciderà anche se volta per volta…. è niente. La vita intima è al dorso delle mani, ai polpastrelli, sulla superficie interna dei polsi, l’arco costale all’intersezione della linea delle braccia distese: niente altro..

Se non, per qualcuno, specularmente, la linea sottile di epidermide sulle braccia dove toccano il torace quando si sta con le palme rivolte in avanti senza eleganza ma come giocando. Per sapere come stanno le cose si è molto amato anche contravvenendo a molte insistenze e a molte resistenze. E si capisce che non sono parole di circostanza. La geometria delle sorgenti sotterranee e delle pozze di sale è talmente difficoltosa, ogni volta, che nessuno può dire di conoscerla definitivamente. Il pensiero ha la realtà nella velocità dei processi fisici della biologia cerebrale e noi siamo soltanto dopo e differenza.

Scrittura disegno stampa e recitazione. Sulla carta e nei suoni è tutto quanto pensato: il futuro remoto di un bassorilievo di lucertola sulla gamba di una cortigiana. Il sogno della lucertola è perché le immagini sono azzurro scuro e fredde -al massimo tiepide- e dobbiamo tenerle addosso perché di calore vive l’idea del soggetto. Il pensiero agisce molto rapidamente e su di noi ha una azione fisica epidermica e neuroelettrica senza qualità percepibili di temperatura. Siccome il pensiero ha la realtà nella velocità dei processi fisici della materia, noi restiamo a lungo immobili al nostro posto secondo un ordine che nella materia è stabilito.

La conoscenza è quella scultura di lucertola di grande bellezza. Con questa forma di scultura antidiluviana addosso intratteniamo un frusciante dibattito, una relazione giorno dopo giorno. La relazione d’amore, la ricerca sulle cause della malattia, e la memoria costituiscono movimenti impercettibili che tuttavia mettono a rischio la nostra pigra identità di statue quasi immobili al sole.  

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