Posts Tagged "nuvole"


la spiegazione dei disegni


Posted By on Gen 6, 2017

Ora che tutto ha preso la sua destinazione vedo bene i campi e i rilievi trascorsi. Mi fermo un momento. Più che altro è l’idea di un arresto ma posso solo rallentare perché la natura del viaggio non consente interruzioni. Veder bene vuol dire in modo univoco senza dubbi con la certezza di ciò che è stato. In una lunga storia tanto bene distesa alle spalle che non c’è più tempo per cambiarla neppure la speranza è necessaria e alla fine vale la gioia andare avanti senza esitazioni.

Avere tra le mani la conclusione, questa conclusione: l’avanzare dopo l’ultima porta. Mi spiego: il territorio va lungo una costa che non è l’ultima sulle mappe. Ma è ultima, per uno che cammina con le proprie gambe. Poiché sono la latitudine e il clima che chiariscono  la previsione certa: che io sia nel mio definitivo territorio.

Potrò spaziare libero sapendo che gli errori saranno ininfluenti. Il punto oltre il quale ho capito non è individuato in un luogo una curva o un angolo prospettico. Cioè la mia attuale comprensione delle cose non è avvenuta per un’illuminazione. Anzi ha radici nell’intera storia precedente. Affonda nella serie di vicissitudini della mia vita. Sboccia come un’idea di un albero disegnato lungo una linea che poteva crescere in ogni suo punto perché la linea è fatta di punti generativi.

Però la consolazione è che sia nato, finalmente. Sfuggito alla possibilità di non essere mai.

Questa latitudine ha il suo proprio clima. Ed il pensare disegna nuvole in cielo. Essere umani che trasformano continuamente la meteorologia dei giorni nella serie di stanze e padiglioni di un museo d’arte. E oramai chi capisce questo non sa tornare più a prima.

Così procedo sicuro che non potrò più scegliere di essere di meno di questo poco che sono diventato. Tutto il tempo è un grano di sale sotto la porta che tiene aperto il varco. Il discorso fin qui uno spiccho di luce….

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nuvole e stupori


Posted By on Lug 9, 2016

Nuoti rimanendo verticale in acqua. Avanzando verso il largo con movimenti ampi e lenti delle braccia distese. Come fossero ali di un grande uccello elegante che si muove sui campi di girasoli appena tagliati da una trebbiatrice specializzata. Poiché non spicchi il volo distendendo il corpo sulla corrente marina l’acqua riflette il blu dei tuoi occhi. Non si vuol traversare l’oceano ma sperimentare la nostra natura non più acquatica né più anfibia con questo ondeggiare di cicogne indaffarate con le braccia che ondeggiano a mezza altezza nell’acqua come fossero ali che devono equilibrare il nostro corpo goffo ora che il mare gli toglie tutto il peso. Facciamo la nostra fisioterapia nella vasca del mediterraneo e osserviamo dal mare le colline come fossero i marmi bruni e verdastri della piscina di questo resort di lusso in cui gratuitamente passeremo una estate essenziale. Stiamo ricominciando a parlare di niente mentre niente facciamo e, avendo in mente che niente di più faremo del caldo che verrà, sappiamo di dover imparare  di nuovo ad amarci senza più scuse, a causa della povertà che non concederà distrazioni. È una scommessa coraggiosa restare insieme ora che non possiamo farci regali e nascondere il viso dietro trucchi costosi. Potremmo fallire e restare così con le ali aperte come uccelli inutili fermi in cielo tramortiti dallo stupore due imbarazzanti inutilità due nuvole di impalpabili piume chiare preda del vento.

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una nuvola di caffè


Posted By on Ott 23, 2015

Che rimanga più a lungo l’odore di caffè nell’aria della nostra stanza.

Il fisico quantistico non computa misure. Egli definisce ‘stati‘.

L’odore del caffè si era diffuso e aleggiava vibrando quanto bastava affinché io oggi, ricordando, potessi affermare che ci si amava profumatamente. Amabilmente apprezzai le tue spalle ammantate di una proiezione blu. I miei occhi certo saranno stati a fare l’aggiunta di colore. A dare valore al pensiero che creò una verità di te che non corrispondeva ad alcuna esperienza precedente di donna.

“Nessuna come te”.

La variazione che distingue misurando una cosa dall’altra, e architetta la scala delle gerarchie tra bellezze diverse, corrisponde ad altrettanti stati fisici della funzione cerebrale. Dunque la misura delle cose è il lato evidente e illusorio di un processo composto di simultanee sovrapposizioni che è lo stato delle cose alla base del pensiero. Dicevamo: la natura fisica della realtà psichica. Ora posso chiarire: si allude ad un comportamento funzionale di base che è uno stato fisico il quale realizza e sostiene la funzione del pensiero cosciente: quest’ultimo compie la misura del mondo in modi numerosi sempre diversi. La valutazione della loro normalità riguarda se insistano o meno in aree di plausibilità, la capacità di sentirne il profumo come nuvole di caffè al risveglio delle coscienze. Eccoti che mi hai visto arrivare. Non hai coscienza del pensiero. Ma che io arrivi è, nella tua mente, sensazione fulminea: io nella tua mente arrivo prima che tu possa pensarlo.

Poi (manciate di millesimi di secondo dopo che sono miliardi di anni luce nel reticolo sinaptico) tu ti trovi piovuta sul pavimento di grigio solido e squillante che ti applichi al mondo ai tuoi piedi e ti chini sulla grana delle pietre e domandi scorrendo piano le dita che vogliono sentire il sisma scatenato dai miei passi.

Ti pieghi alle rocce del fiume e ne accudisci il corso e il fiume è mio figlio cui hai dato con la vita la franchezza.

Lenta elasticamente ti tendi essendo un compasso a levare la polvere da un angolo della luce sui vetri e la trasparenza è mia figlia cui hai regalato con la vita la volontà permalosa.

Mio figlio e mia figlia persone di bellissimo aspetto e armoniose misura corrispondono in me a canti di contralto e di basso, a romanze operistiche, a passione poetica e riflessioni sullo specchio filosofico del logos. Posso precisamente misurare di ambedue, differenti ed esatti peso e altezza. Ma affido a giri di parole e a variazioni di tono la trasmissione in volo della condizione mentale e della postura psichica riguardo al materiale che ci lega, alla consistenza della fibra amorosa, alla resistenza a tensioni proporzionali al variare delle distanze tra i continenti che  separandoci ci accolgono lungo il tempo che trascorriamo lontani.

Posso conoscere ma non misurare la forza che mi tiene legato a loro secondo quanto l’amore richiede.

La vitalità è la funzione che trasforma uno stato della mente in una azione discreta di pensiero cosciente. La vitalità coglie la bellezza nella voce del soprano all’Opera che modula ‘Casta Diva’. Della donna della ninna nanna china su uno appena nato. Dell’accordatore di pianoforti. Dei pescatori appesi sopra la rete oceanica che essi tendono con la maestria dei reciproci complessi accordi muscolari.

Procedure identiche della condizione della natura fisica stanno alla base di processi psichici che offrono continuamente risultati differenti dentro un cerchio di plausibilità. Il benessere di questa molteplicità di conclusioni non contraddittorie si amplia come la lievitazione del pane la mattina presto: prima del picchiettare dei passeri sul tetto e del rimbalzo elastico dei ragazzi sul marciapiede della scuola. L’insieme dei numeri tra zero e l’unità sono tutti i punti nel quadrato di lato uno: visti sul piano formano l’idea che il pensiero matematico possa essere, plausibilmente, una nuvola di caffè.

Nella ricerca sulla fisiologia del benessere applichiamo l’analisi del transfert secondo le procedure degli scommettitori. La precisione dei risultati migliora con il tempo. Per esempio: se devi raddoppiare l’accuratezza bisogna quadruplicare l’applicazione dei calcoli…. La vitalità sostiene questa disparità con il sorriso. Non tiene conto altro che del guadagno in termini estetici. La fatica non conta.

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