Posts made in novembre, 2017


sensibilità


Posted By on Nov 26, 2017

 

Ho preparato tutto per quando verrai.

Organizzato la casa in forme gradevoli, scelta accuratamente la mobilia di arredo e i quadri li ho lucidati, alcuni, antichi, li ho deposti nel muschio d’ombre delle pareti a nord-est, e, i moderni, a stimolare la vista danzanti nella gran luce che viene dalle finestre a sud.

Lampade a stelo agli angoli estendono la distesa elettromagnetica fino al tappeto di suoni provenienti dai diffusori che cantano vibrando sul pavimento della sala.

Ho fatto tutto senza risparmio di entusiasmo, senza paura della delusione dei tuoi dinieghi. senza nascondermi la grande aspettativa.

Che spreco di allegra passione nei cuscini damascati e che inapparente maestria negli intarsi di vernice dorata sparsi ovunque per far succulenta tutta la casa.

Mi aspetto gesti di grande sensibilità tra queste mura.

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la terra nuova


Posted By on Nov 23, 2017

Alla terra nuova che copre tappeti e coltri leggere di piume impalpabili sacrifichiamo le sere

Alla stesa di zolle seminate su una cultura ben formata andiamo insieme come ai banchetti perché prima già sapevamo quasi tutto e il tempo e lo spazio trascorsi vengono da dopo oggi anche se non può parere credibile.

(Ma cos’è che la mente dell’uomo non riesce a digerire e quali massi o grandi prede indigeste non ha già mostrato di aver avuto per alimento?)

Al tempo corriamo al punto di flesso dell’onda di frequenza saliamo sulla groppa nell’esperimento mentale dei geni lasciamoci trasportare nella mobilità della luce invisibile.

Esercitiamo la funzione mentale lungo i confini tra la realtà attuale e la storia dell’umanità.

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“La modele dans l’atelier” – Picasso – 1954

La ricerca è se siamo arrivati, senza averne coscienza, al punto che si vorrebbe misurare il linguaggio di cui misurabile è solo la scandalosa imprevedibilità. Lungo la via delle proposizioni, come fossero la nostra vita, scegliamo parole come a dire “è fatta, indietro non si torna”.

Sempre, quando prendiamo decisioni, indietro non si torna: da qualsiasi cosa stessimo allontanandoci la decisione chiude le porte del calore dietro noi.

Il dubbio che precede ogni scelta, le esitazioni, sono accenni: piccoli delicati morsi al tuo labbro inferiore nel baciarti, perché tu intuisca sotto i miei denti, il piacevole dolore che è amarti dovendo rinunciare a mangiarti intera.

A parte l’esotico procrastinare del dubbio in quei gesti accennati, ogni scelta è una pietra angolare tra l’erba del campi di fronte casa. Parallelepipedo secolare e irregolare, metafora del volume del tempo precedente.

Le pietre ci separano da tutto quello che non potremo più tradire con una inversione.

Per questa natura della nostra mente di essersi forgiata al fuoco dell’irreversibile amore, e non per una ragione morale, non si dovrebbe più confidare nei vantaggi delle menzogne.

Ogni volta che mentiamo non ci rendiamo conto che dalla scelta di mentire non si torna. Nasconde e svela una scarsa presa sulla realtà chi nascondendo le cose si comporta come se quanto occultato non sia mai stato.

Approssimazioni, esclusioni e parzialità sono bugie, a loro modo. Cercare di esprimere con il minimo di proposizioni l’inestimabile del pensiero fa pulizia del campo di indagine.

E comunque chi si prende cura degli altri -mi risulta oggi chiaro- sarebbe migliore se ambisse alla modestia.

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….sulle tracce di lei


Posted By on Nov 16, 2017

“Giovedì, pomeriggio”

L’uomo di sabbia poco saggio ma composto è pronto al sacrificio di un forno di cottura. Pronto alla propria nuova fondazione. Una Giovanna d’Arco di terra e fuoco si muove e sdegna chiunque per una visione primitiva: il ‘suo’ pensiero/mare oltre le macerie. I mercanti, i preti, gli indolenti, i perduti, i comprati e i consegnati, e ogni altro genere di delatore non la interessano. Non le suscitano niente coloro che manifestano la loro impotenza a farsi desiderare da lei. Mentre lei -che ha sogni di lava e si dichiara innamorata di un dio di guerre notturne sbucato dal ventre fondo di un grido- soltanto del suo desiderio è armata e corre come un rivolo di sangue lungo le sue braccia. È una torcia che si alimenta consumandosi e cauterizza con calore di altoforno un mondo che era irrimediabilmente infettato. Ripara così anche l’incapacità di amore degli uomini che ama. Ha sogni lungo la strada che deve percorrere: icone scavate e affreschi. Per sostenersi ha gocce e bacche e tra i rovi ha rischiato definitivamente la propria certezza. Le scarpe sulla sabbia quando è entrata in mare sono state il segno di una definitiva nudità. L’uomo è un bassorilievo sulla sponda di mare scorticato dagli ami affilati di pescatori. Lei gli aveva mandato in sogno una scarpa da ballo perduta mollemente in uno spicchio di luce.
Da quel sogno in avanti lui è sulle tracce di lei.

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