notti intere di luce vivida


notti intere di luce


Posted By on Giu 5, 2015

(In occasione della ripresa delle attività scientifiche del LARGE HADRON COLLIDER di Ginevra esprimo inutili felici considerazioni di uno scienziato ostinato…)

In pratica il telescopio che arriva a 14 miliardi di anni fa verso il big bang trova come oggetto un universo di massa infinitamente piccola e densa che è lo stesso cui il microscopio dell’LHC vuol carpire gli elementi che ne costituirono la popolazione. La fisica delle alte energie cerca di ricreare le condizioni dell’universo primordiale dalla cui voce medesima i radiotelescopi moderni vogliono ascoltare, registrata ogni momento, la cronaca originale. Perchè il cielo è il racconto della storia che è in cammino dall’inizio e che non finisce mai di narrarsi essere detta e, da un secolo circa, amorevolmente accolta mai udita prima. Al cospetto di questo lavoro arduo e sottile la nostra grossolana ignoranza si deve sciogliere come grasso superfluo di cui ci liberiamo con le corse e l’esecuzione dello studio disperatissimo e allegro, subito oltre la lucente linea cutanea del pensiero logico, in segmenti di pensiero geniale e in vibrazioni di emozioni tonanti. E oltre la pelle che è lo sforzo necessario che limita la stupidità che contiene, si diffonde l’onda del brivido serale suscitato dalla domanda se sia possibile che, non essendoci mai stato alcun inizio dal nulla, mai finirà il racconto dell’origine. Perché allora, concludo, solo il sonno di una conoscenza irrazionale nella coscienza dei primi anni senza ragione, ogni volta ricreerà la certezza di noi come nascita della curiosità per l’inutile e l’auspicata perdita di controllo. Per adesso la cura rende conto di un certo benessere fisico. Senza una storia edificante -finalizzata dal principio alla fine- non ci resta che lo stupore della luce medesima. Specialmente la sera e poi, ancora più vivida, notti intere di luce.

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