attrattori luminosi


la terra nuova


Posted By on Nov 23, 2017

Alla terra nuova che copre tappeti e coltri leggere di piume impalpabili sacrifichiamo le sere

Alla stesa di zolle seminate su una cultura ben formata andiamo insieme come ai banchetti perché prima già sapevamo quasi tutto e il tempo e lo spazio trascorsi vengono da dopo oggi anche se non può parere credibile.

(Ma cos’è che la mente dell’uomo non riesce a digerire e quali massi o grandi prede indigeste non ha già mostrato di aver avuto per alimento?)

Al tempo corriamo al punto di flesso dell’onda di frequenza saliamo sulla groppa nell’esperimento mentale dei geni lasciamoci trasportare nella mobilità della luce invisibile.

Esercitiamo la funzione mentale lungo i confini tra la realtà attuale e la storia dell’umanità.

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miraggi


Posted By on Mar 12, 2014

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“MIRAGGI”
copyright: claudiobadii

Nel deserto o nella tundra devi avere un punto di riferimento. Ma sono quasi tutti punti immaginari. È quello che sembra di vedere, e devi avvicinarti, per essere certo che era qualcosa di reale che avevi percepito. Il fascio dei fotoni, in viaggio da quell’area minima di orizzonte, collassa parzialmente sulla superficie irregolare della seta di sabbia portando con sé la polvere d’oro che la sabbia diventa sulla poetica degli strati di cellule retiniche. Per quei riflessi, forse miraggi, qualcuno decide di risalire fin là.

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la colazione di domani


Posted By on Apr 20, 2013

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“Attrattori Luminosi Per La Colazione Di Domani”
claudiobadii©
per
OPERAPRIMA

Il linguaggio ha misura di tanto e poco, dice i movimenti del pensiero, modula variazioni attraverso successioni di suoni, così penso tentando di concentrare l’attenzione su “Planetario” di Alfredo Cattabiani che chiarisce racconta e spiega “Simboli, miti e misteri di astri, pianeti e costellazioni”. La lettura insegue i segni scritti distraendosi dal significato. Le parole vengono distolte dal senso e affidate alle figure suggerite dal suono dei fonemi. Leggo che “la costellazione dell’Ariete, nella sua funzione di costellazione equinoziale, era succeduta al Toro nel 2220. Probabilmente furono gli Egizi a creare l’immagine celeste dell’asterismo(*) che culminava quando la stella Sirio, nella costellazione del Cane Maggiore, sorgeva, determinando il tempo dell’alluvione del Nilo con la benefica fertilizzazione delle campagne.” Seguendo i suoni non penso attivamente, la lettura è un ascolto irresistibile e imparo cose che diventano conoscenza, sono cose lette che entrano a far parte di me con naturalezza. L’alluvione del Nilo benedice certi giorni dell’anno con la fertilità e così l’onda di pensiero riconoscente invade campi di stelle legandone alcune tra di loro inventando una relazione tra eventi celesti, acquei e terreni. Per la specie la concatenazione ha senso, e si costruiscono asterismi tracciando segmenti di retta tra le stelle, creando poligoni che hanno nome di figura.

L’affetto generico ha in mente l’idea delle cose che benedice. Le figure piane, che traccia sul cielo riflesso nei suoi occhi, dissolvono l’anonimato. La mente àugure esprime, con scritti e racconti, i meccanismi causali favorevoli tra il disegno celeste e le alluvioni benefiche. Dio è capra toro e cane, animale benevolente. Dio è forse anche solo una stella del disegno, uno dei vertici. Il dio senza corpo galleggia come ombra di una stella. La specie al contrario ha la fisica del linguaggio. Dice “l’ombra di una stella è il tempo”. Il linguaggio della specie ha tanto e poco, ha l’entità del suono che si può far volare dalle labbra fuori e in alto. Ha l’impulso verbale. La specie ha l’enfasi respiratoria.

L’enfasi respiratoria è legata ad intelligenze contrattili che caratterizzano la specie. Quelle specifiche intelligenze contrattili sono diverse dalla forza muscolare. Sono sensibilità cutanee. Brividi che diffondono in superficie, dilagano e poi si ritirano come maree, e nel ritrarsi il pensiero che arretra prende forza, e quando dilaga di nuovo è per iniziare il decollo dei canti. La mente di tutti gli appartenenti alla specie riconosce gli dei in forma di cane toro e capricorno galleggianti in cielo. La specie legge, in un gruppo di stelle luminose, i vertici di un poligono in mezzo a un campo più grande di stelle poco visibili e astrae, dalla rigorosità dei segmenti che fanno i lati di uno spazio chiuso e piano, il carattere di una figura di cosa o animale o persona.

La specie attende l’alzarsi in cielo del tempo eterno. Le costellazioni sono trappole astronomiche con le stelle ai vertici. Leggendo distrattamente penso in forma di reti di pescatore le mie trappole di luce celeste. Disegnate somigliano un po’ a neuroni parzialmente accennati. Ma sono, esclusivamente, fiori che ho deciso di portarti. Due corolle leggere, da sistemare sul tavolo di cucina, per attrarre e attardare la luce di aprile. Mangiando qualcosa insieme in presenza dei fiori ti racconterò che non avevo mai pensato, non sapevo, che si potesse trovare il tempo di veder sorgere una stella. E tu?

(*)(In astronomia, un asterismo -o asterisma- è un qualunque gruppo di stelle visibile nel cielo notturno, riconoscibile dal resto per la sua particolare configurazione geometrica. Ad esempio, un gruppo di stelle luminose che appaiono come i vertici di un triangolo in mezzo a un campo più grande di stelle poco visibili è un asterismo.) fonte Wikipedia

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