fisica dell’incertezza


fisica dell’incertezza

Il libro è la trascrizione di uno spettacolo teatrale a proposito di un fatto realmente accaduto: Heisenberg nel 1941 andò veramente a Copenaghen, ed ebbe un incontro con Niels Bohr. Probabilmente andò a cena dai Bohr e probabilmente i due uomini uscirono a passeggiare. Su cosa si dissero i due si è discusso parecchio e il testo teatrale è ambiguo quanto lo sono le ricostruzioni e le testimonianze degli stessi partecipanti. C’erano in gioco questioni politiche, posizioni personali di schieramento nel conflitto mondiale, preoccupazioni per la possibilità dell’uso delle teoria per la costruzione di una bomba che funzionasse con la fissione dell’atomo e nello sfondo tutto è sostenuto da una precedente amicizia basata su una visione della realtà fisica e delle forze che tengono insieme il nostro mondo e delle energie in gioco. Ad un certo punto la riflessione sul modo di aggregazione della materia e della possibilità di indagare tali forme di aggregazione si spostò sul terreno dell’indagine ermeneutica: se le leggi della materia potessero influenzare le possibilità del pensiero umano. La questione non ha ancora una soluzione di schieramento. Non ci sono realtà ma ipotesi. Cito dalla post-fazione al testo teatrale.

(pagine 116 117) :
“ Non esiste un solo pensiero o intenzione di qualsivoglia genere che possa essere definito con precisione. L’indeterminazione del pensiero e l’indeterminazione delle particelle sono accomunate dal fatto che la difficoltà non è solo di ordine pratico, bensì è una limitazione sistematica, che non può esser aggirata  neppure teoricamente. Di sicuro non la risolveranno gli sforzi di psicologi e psicoanalisti, né ci riusciranno i neurologi, anche quando si saprà tutto della struttura e del funzionamento del cervello, non più di quanto problemi semantici possano essere risolti osservando il lingauggio-macchina di un computer. Secondo l’interpretazione di Copenaghen – il set di teorie interconnesse sviluppato da Heisenberg, Bohr e altri negli anni Venti – la possibilità di affermare o pensare qualunque cosa sul mondo, compresi gli aspetti a prima vista più oggettivi e astratti di cui si occupano le scienza naturali, dipende interamente dall’osservazione umana, ed è soggetta ai limiti imposti dalla mente umana: l’indeterminazione del nostro pensiero è dunque anch’essa fondamentale per la natura del mondo. ‘ Uncertainty’ non è un termine molto soddisfacente, a pensarci bene. Stona perfino nel suo contesto originale. Si può essere incerti su cose di per sé ben definite, delle quali si potrebbe essere certi avendo solo più informazioni. In realtà la stessa idea di indeterminazione sembra implicare la possibilità della determinazione. Heisenberg e Bohr usavano parole tedesche diverse in contesti diversi. Bohr, che si esprimeva in un tedesco quasi perfetto, a volte parlava di ‘Unsicherheit’, che significa semplicemente ‘insicurezza’. Nel suo articolo originale Heisenberg parla di ‘Ungenhauigkeit’ ( ‘inesattezza’ ) e adesso il termine più comune in tedesco sembra essere ‘Unscharfe’ ( ‘offuscamento’  ‘sfocatura’ )”
(…….)
“A parte le questioni di traduzione, la parola scelta da Heisenberg suggerisce che all’epoca in cui scrisse il suo articolo, egli non aveva afferrato del tutto le implicazioni metafisiche di quello che andava dicendo.”

(qui si possono trovare notizie sul problema e sullo spettacolo teatrale)