bohème


bohème sentimentale


Posted By on Ago 25, 2014

L'ATELIER DELL'ARTISTA" olio su tela - 359x598 cm - Gustave Courbet - 1854 – 1855  -Parigi - Musée d’Orsay -

L’ATELIER DELL’ARTISTA” olio su tela – 359×598 cm – Gustave Courbet – 1854 – 1855 -Parigi – Musée d’Orsay –

29 Maggio 1940, e pioveva. Coppi si arrampica sulle dolomiti. Il clima rigido imprevisto. La gente copre le montagne. Imprevista anche quella affluenza. Guardo ora. Sono anche miei quei monti. Una natura nota. Come l’amore di una donna conosciuta da sempre. Con te nel cuore non dovrò inchinarmi più. Con quella natura complessa e ricca si potrà star soli sempre. L’erba. La neve. Il fermentare umido estivo. I musi dei montanari. Gambe da salita. Uguali tutti. Democraticamente ci prende affanno di altitudine e emozione. Passione e fiato forte. Si soffia sulle mani e poi sulle nuvole ora che siamo in cima. Si sta lungo strada amore. Amore. Ancora chiamarti. Intendersi del giusto angolo per dare lo spigolo al declinare della discesa. Si arriva. 1855: Parigi salone universale. “L’Atelier del Pittore” Gustav Courbet, 1855. Olio su tela. misure 359×598 cm. Acquistato dal Museé d’Orsay di Parigi. Si cerca e si osserva e ci si illumina. Si viene schiariti. Siamo di certo fatti della materia dei sogni: centro lucente, contorno che sfuma, sfondo che sfarfalla di opacità variabili e lo spazio del piano che si dilata fino alla invisibile pulsione che, annidata sui contrafforti della cornice, dice “basta”. Questo immancabile arresto è il ‘comando’ del limite di tutto quanto è discreto cioè ‘fisico’. Dato che l’infinito non si sa raccogliere nella rappresentazione. È solo suono e idee bellissime e idee di impossibilità e di incredulità fino al panteismo. All’immanentismo ateo di Giordano Bruno. Tu sei rimasto buono. Senza cattiveria. Che da sempre non ti riesce. La vitalità esclude la cattiveria? È legata al perdurare della buona disposizione del pensiero? Rodolphe Bresdin, “Comèdie de la mort”. Conosciuto da Odilon Redon. Erano ingenui, buoni, o solo sognatori. Redon non fu mai impressionato dagli impressionisti. Che vuol dire? Si capisce, per un verso, una posizione critica. Ma la spinta ad assumerla, e il tono di tale assunzione, a cosa corrispondono? È la bontà a determinare una tale presa di posizione? Cioè: è la vitalità (che farebbe permanere buoni) che consente la quiete di posizioni artistiche scomode? Ci sono tagli visuali del pensiero che intersecano la torta del banchetto culturale in fogge impreviste. Il soggettivo nell’arte è segno di un principio di autorità. Può finir male, o in autorevolezza. Mi impressiona continuamente l’allusione alla vitalità si sa.

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