‘Il declino dell’uomo pubblico’ – richard sennett


RICHARD SENNETT  “IL DECLINO DELL’UOMO PUBBLICO”

“Al giorno d’oggi sono in pochi a sostenere che la vita psichica si generi in modo spontaneo, indipendentemente dalle condizioni sociali e dalle situazioni ambienli; tuttavia ci si comporta come se la psiche  da rischiare di inaridirsipossedesse una vita autonoma. Si ritiene che essa sia così preziosa e delicata da rischiare di inaridirsi a contatto con l’aspra realtà dell’universo sociale e che possa fiorire soltanto se protetta e isolata. L’Io è diventato il maggior peso dell’individuo: conoscersi invece di un mezzo per conoscere la realtà  è diventato fine a se stesso.” (RICHARD SENNETT “IL DECLINO DELL’UOMO PUBBLICO” – pag 4)

” …quello che enmerge oggi non è un sano individualismo, ma una diffusa inquietudine sentimentale che si manifesta nell’apprensione per il modo in cui funziona il mondo. La causa di questa inquietudine risiede nelle grandi trasformazioni del capitalisno e della fede religiosa, che vanno ben al di là dei ristretti confini di una nazione. L’inquietudine sentimentale potrebbe anche essere considerata come la divulgazione della “ricerca romantica della personalità”, che però non è avvenuta il un vuoto sociale: sono state le condizioni della vita quotidiana  a spingere alla ricerca romantica dell’ autorealizzazione…” (RICHARD SENNETT “IL DECLINO DELL’UOMO PUBBLICO” – pag 13)