senza i limiti della conoscenza umana

Posted By claudiobadii on Ott 27, 2017 |


copyright Doig Peter

Umano è differente da naturale. Un uomo non diventa mai albero o lupo. Può degradare soltanto nel disumano. O rassegnarsi all’inventiva a dare la vita ad artifici, con varie finalità.

Fiori di seta scura con occhi neri al centro delle corolle per la festa horror lanciano sguardi assassini in cima ai gambi di plastica rigida.

Dicono oggi a Google che i loro nuovi algoritmi procedono non oltre (cioè una volta per tutte) ma senza (cioè in modo definitivamente differente) i limiti imposti dalla conoscenza umana.

Le tue dita affusolate conserte tengono lievemente traverso il nostro fiore assassino. La spinta killer serrata nei petali di seta è di estrema audacia: forma evidente della mia intenzione di averti tutta per me.

La natura è invece una collezione di colpe senza amore. Un campo di fiori ciechi. Non fu una caduta, dunque, l’umano: fu semmai una variante: la possibilità di esistenza di figure ignote, di strati architettonici senza il limite della conoscenza. Si può dire: “un suono dal sen fuggito”. La cupola di Santa Maria Del Fiore.

Svegliandoci una mattina da sonni smeraldini, pietre rotolanti lungo scale, cantavamo cori operai a Babele. Umana opposizione ai Regnantipergraziadiddio. Un risveglio alla Rocky Horror Show in un gergo Jiingently misto a dialetti Boogieword.

Eccoti adesso girare i fianchi grandi. Per aggirarmi. Raggirare la pigrizia del pensiero confuso di profumo. Eccoti Apparizione. Corpo di Fontana d’Apollo.

Primi giorni d’amore.

“….. sshhhfffstraffsssfffshhhh ….”

Senza i limiti della conoscenza umana.

L’amore sonnolento sul far dell’aurora ha una sua originalità inventiva su cui riposano gli statuti della civiltà delle post-macchine.

Sapremo tenere insieme la realizzazione del sesso intenzionalmente generoso e difendere questa concessione reciproca dall’applicazione ad essa della giurisdizione del dolo?