la costruzione delle nuvole

Posted By claudiobadii on Apr 1, 2013 | 0 comments


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Un aereo che sorvola le campagne. In basso (fuori dalla vista) la terra, l’erba piegata, e (nella terra) barbabietole, cipolle e patate che escludono, per un poco ancora, la nostra morte per la fame e l’inedia. L’aria, i miei primi anni, era traversata di molti divertenti, o addirittura travolgenti, imprevisti. Dovunque, la ricchezza dei poveri che eravamo, non erano che fiori in primo piano. Il fiore reciso dalla lama dell’ala è lo scheletro della guerra appena trascorsa mentre nascevo. A Pasqua, l’ultimo anno di guerra, un bombardamento recise molti bellissimi fiori. Uno ne ho conosciuto attraverso le lacrime dei fratelli anni dopo, quando sono cresciuto. Oggi, durante la fermezza del riposo, disegnavo il fiore che cade sotto il rasoio tagliente di un’ala che ha mistero e bellezza omicida. Senza che ne siamo coscienti, la necessità della sopravvivenza di evitare un dolore fa sì che il tempo si inverta, come una tasca rovesciata e sdrucita, dalla quale le durate colano via, in una emorragia invisibile, costante, e progressiva. Quando questo smette di accadere, senza che ne siamo coscienti, si guarisce, e la vita ricomincia.

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