la certezza

Posted By claudiobadii on Giu 2, 2013 | 1 comment


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IL TACCUINO E L’OROLOGIO DELL’INTELLETTUALE

La salute mentale non figura in niente una specialità se non, invece, un non patire, non avere l’allarme addosso, non temere chissà cosa, dormire subito, stare anche a lungo sotto al sole senza nervoso. Mi prendo dunque, per me solo, dei bellissimi occhiali polarizzati per impedire il riflesso, che mi conferiscono la fisionomia di un soldato di stanza nelle colonie. Si sta bene nel durare ostinato della luce pomeridiana, allo schienale della seggiola del bar a guardare la cisterna dell’acqua necessaria alle locomotive a carbone. Il fuochista alimenta la caldaia, il vapore muove i pistoni nei cilindri e pompa il movimento alle ruote di acciaio lucido. Stare bene è guardare la locomotiva, e, dalla punta di quella sua fronte di metallo abbrustolito, puntare il regolo della macchina prospettica lungo i binari fino all’infinito: che si può perché la ferrovia non curva per chilometri e si dilegua luccicando verso sud. La vita mentale addensata nella percezione della macchina a vapore sfuma su un sentimento posto nel punto di fuga invisibile tra nuvole bianchissime: i due piani prospettici alle estremità del mio attuale stato d’animo hanno ‘cose’ differenti non contraddittore, ma non so dire se il benessere era già prima e adesso tiene insieme calma e paesaggio, o se il benessere è conseguenza dell’accordo tra la lucentezza dei binari e la compostezza del pensiero senza scosse, assorbito nella biologia, come luce su un filo.

Penso: “Siamo stati accanto fino a questo momento in cui la riduzione fisiologica della potenza non fa la rabbia del risentimento, e ora finalmente i padri si occupano con dedizione silenziosa della loro innocente abbronzatura, e ci mostrano gli aspetti spigolosi e le asprezze del nostro carattere, con una nuova, sconosciuta, imbarazzante assenza di qualsiasi risentimento. Dunque abbiamo finalmente riscontrato l’esistenza di genitori privi di affanno che non costituiscono più motivo di preoccupazione. È stata una sensazione rivelatrice necessaria a svelarci che, fino ad ora, ci eravamo costantemente occupati di loro, della certezza del loro tradimento, della loro inevitabile stanchezza, della loro ottusa intransigenza, della loro cronica parzialità. Queste certezze su di loro, che si sono adesso rivelate erronee, hanno per decenni alterato la nostra vita, che fino ad ora, come si può intuire, è consistita solo nel differire una delusione. Adesso è finita.”

La locomotiva si muove. Posso pagare e alzarmi dal tavolino sotto il sole, pensando che non è così terribile non essere più oggetto del desiderio sessuale di nessuna. Infilo gli occhiali polarizzati per non subire i fastidiosi effetti del riflesso di questo primo sole. Sotto il sole cammino per tornare a casa, dopo tutti questi anni. C’è un momento nella vita che il padre fa quello che dicono i figli. Il benessere di oggi è legato alla certezza che posso fare quello che mi chiederanno di fare, che li amo.

1 Comment

  1. http://www.youtube.com/watch?v=nAlp7Ef4P9Q
    C’è un momento nella vita dove l’amore fa fare ai padri quello che i figli desiderano, e i figli ormai diventati padri, accontentano i padri nei loro desideri E’la fine delle chiusure è il trionfo dell’amore che da sempre li lega, un amore che non si è mai assopito, ma che a volte ha viaggiato su treni diversi. Se poi quel momento sembra lontano, sembra mai arrivare, è il momento in cui più bisogna amare, il momento del vero TI AMO….

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