a garanzia di noi

Posted By claudiobadii on Mag 17, 2013 | 2 comments


foto

“Immagine Di Noi”
©claudiobadii
per
OPERAPRIMA

Disposizione letteraria. Assetto cardiocircolatorio. La riga nei capelli. La popolazione scolastica. Gli elenchi di pronomi avverbi e congiunzioni. Le battaglie cartografiche. Le curve altimetriche. La definitiva caduta di ogni resistenza. Le braccia. Le implorazioni. Il silenzio dei vinti. La superbia del desiderio. La certezza dell’orgasmo. Noi. I profili degli amanti e dei duellanti. La necessità di distinguere. L’esotismo della sovrapposizione. La confusione dei ruoli e l’ombra della figura. La possibilità di intese. Io che ti aspetto e tu che non ritardi più. Che arrivi subito sulla piazza sopraelevata dove sono uscito per la digestione dei liquori. Tu che conosci le gradazioni. Io che devo regolare la sensibilità secondo la pressione variabile degli ellissoidi. Dire che mi appassioni è poco. C’è una metafisica della relazione sessuale. Una formula della contiguità. Resti seduta per addormentare la mostruosità di quello che si oppone. In sommo stupore culli qualsiasi creatura fino a che nello specchio d’acqua dell’insenatura svapora il veleno. L’umidità avvolge i fantasmi delle truppe d’assalto di conflitti passati che indossano maschere chiare come allora. Il romanzo storico descrive figure teatrali che si alternano velocissime come una serpe sottile di vento può fischiare tra gli incisivi di un ragazzino. La parola del tuo nome è una sfera di pietra alla caviglia di un forzato. Dalla spiaggia invoco la sensibilità lunare e l’intelletto che intuì le rotazioni e la rivoluzione. Sono stanco della linearità. Specialmente adesso che la tua mano bianca avanza distrattamente sulla mia spalla. Attraverso l’esperienza delle tue mani imparo a misurare l’attività molecolare dell’odio uguale ed opposta all’inquietudine del sentimento sessuale a causa della tua magrezza che si imprime come un sigillo. È una ceralacca che si arriccia sui margini. A garanzia.

2 Comments

  1. Gli occhi sono rimasti un po’ fissi sul disegno, sulla gradazione del celeste che sfuma piu’ chiaro a formare un fascio di luce dietro l’albero…”tu che conosci le gradazioni”…le gradazioni di luce, le gradazioni di respiro, le gradazioni di tono tra due amanti…cogliere le gradazioni e’ sapere quel qualcosa in piu’…e a volte non c’e bisogno di dire altro.

  2. Non saprei dirti perchè questa immagine in scrittura mi dice tanto. Non è solo un flusso, no. E’ sapere di quella ‘garanzia’, di quella ‘magrezza’. Perchè è stata vissuta nel tempo, e nel tempo proposta, sempre. E’ proprio memoria di qualcosa che è accaduto. Nell’incontro. Con te. E anche con altri, a volte.Questo ricordo in possibilità ti cambia tutto, sì. Sto qui, nelle gradazioni delle sensibilità da misurare e delle pressioni che c’è da ricevere e da esercitare. Ogni volta. E ogni volta diverse.

Submit a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.