”Basta considerare come veniamo al mondo: la sede della ragione inizia come semplice tubo, che si piega e si protrude, poi si rigonfia e si ispessisce, e fa crescere gli occhi come fossero due dita, spinte fuori dal palmo di un guanto a rovescio, poi si suddivide in strati, e permette alle sue cellule di crescere e di moltiplicarsi, di migrare; cellule che allargano braccia e gambe, vicino e lontano. Poi comincia ad avere il dominio sulle proprie azioni, dapprima goffamente, senza un fine chiaro, poi come un tutt’uno comincia a vibrare di vita, un tenue brusio e poi il grido di miliardi di cellule nervose, a volte sveglie e a volte addormentate, cellule che poi si trasformano in esperti abilissimi, perfezionano la cerchia degli amici cui stringono la mano, e ricoprono le loro lunghe braccia con una guaina sottile di grasso isolante, per condividere scosse fulminee attraverso la punta delle dita”.
(Purgatorio III: la coscienza nello sviluppo – PHI)
Leggere parole come leggerle ad alta voce e sentirsi la voce.
Origine materiale della vita mentale. Natura fisica della vita psichica.
Ripetere.
E pensare a cose che fanno pensare alla poesia.
Ma linguaggi non confusi permettono di studiare e mettere poesia insieme a scienza, come mettere insieme sensibilità e presenza. Allora si pensa a qualcosa come la bellezza e, ai limiti ci si commuove, o facciamo uno stolzo mentre dormiamo (…spesso anche quando siamo ancora svegli).
11 gennaio 2015
”Basta considerare come veniamo al mondo: la sede della ragione inizia come semplice tubo, che si piega e si protrude, poi si rigonfia e si ispessisce, e fa crescere gli occhi come fossero due dita, spinte fuori dal palmo di un guanto a rovescio, poi si suddivide in strati, e permette alle sue cellule di crescere e di moltiplicarsi, di migrare; cellule che allargano braccia e gambe, vicino e lontano. Poi comincia ad avere il dominio sulle proprie azioni, dapprima goffamente, senza un fine chiaro, poi come un tutt’uno comincia a vibrare di vita, un tenue brusio e poi il grido di miliardi di cellule nervose, a volte sveglie e a volte addormentate, cellule che poi si trasformano in esperti abilissimi, perfezionano la cerchia degli amici cui stringono la mano, e ricoprono le loro lunghe braccia con una guaina sottile di grasso isolante, per condividere scosse fulminee attraverso la punta delle dita”.
(Purgatorio III: la coscienza nello sviluppo – PHI)
Leggere parole come leggerle ad alta voce e sentirsi la voce.
Origine materiale della vita mentale. Natura fisica della vita psichica.
Ripetere.
E pensare a cose che fanno pensare alla poesia.
Ma linguaggi non confusi permettono di studiare e mettere poesia insieme a scienza, come mettere insieme sensibilità e presenza. Allora si pensa a qualcosa come la bellezza e, ai limiti ci si commuove, o facciamo uno stolzo mentre dormiamo (…spesso anche quando siamo ancora svegli).