cinema d’essai

Posted By claudiobadii on Feb 24, 2017 | 0 comments


Il muro è materia viva. Uno spigolo ne segna la fine. Da là sei entrata nella stanza delle cerimonie. Le liturgie ora ci piacciono. Ci vuole esperienza ad apprezzarle. Si tratta di un illusorio arresto del tempo. Come in amore si chiudono porte e finestre. Ma quello che conta è il muro e l’angolo da cui arrivi. Io mi costruisco candele con grasso di scarto. Faccio luce su noi. La stanza delle cerimonie è una cattedrale elettrica. Il giovane dr. Frankenstein. Anatomia e scintille. Il 1800 scorre sotto i tuoi passi. Lungo il muro degli anni sono corpo e pensieri. Cammini e alludi: le fessure del tempo: i passaggi segreti. Attraverso te intravedo gli anni futuri. So sempre un po’ di più tacere invecchiando.

I filosofi hanno interpretato il mondo e adesso bisogna eliminare la dialettica e parlare con gli occhi. Metafisica del silenzio. Lentezza antica del camminare alle pareti scure delle grotte. Fortuna evolutiva aver fatto, la materia, un piccolo frammento di tutto quello che si poteva fare. Adesso, prima di rivoluzionare il mondo, passo dopo passo trasformare il modo di pensare.

1970: “Istinto di Morte e Conoscenza”. Le navi beccheggiando percorsero il mare cerebrale. Descrizione delle cose. Industria della produzione. Poi improvvisa la Teoria della Nascita. La scoperta della necessità di una funzione specificamente umana: la Vitalità.

Adesso, in un modesto cinema: “In the Mood for Love”: seguiamo il lavoro inventivo dei registi. Lei che esce dall’ombra del muro. Vedi l’evoluzione del pensiero nella creatività artistica: rende evidente la natura fisica della poesia. La nascita delle idee dalle onde di arazzi sovrapposti. Anatomia e fisiologia cerebrale: strati di nuvole, tempi sincroni che ci benedicono ogni momento.

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