come hai sempre sognato

Posted By claudiobadii on Dic 15, 2011 | 0 comments


il mondo dietro

come hai sempre sognato

come hai sempre sognato per potermelo subito raccontare avremo la grande casa le stanze infinite ognuna infinita in se stessa tutte luminosissime. le pareti quasi inconsistenti anche se sicure. che separeranno bene con chiara definizione il dentro e il fuori. avremo ombra non buio. per il buio aspetteremo la notte. siamo fatti di eventi non accaduti. di carne e pulsazioni mai amate prima. questo essere al mondo ci espone. l’esposizione è il dato iniziale. gli avvenimenti saranno apprezzamenti o esclusioni. le realizzazioni della mente in proposito alla nostra vita saranno comunque soddisfatte -secondo una terminologia procedurale della dimostrazione matematica- prescindendo da noi. la superbia si impadronisce -è vero- della ricostruzione della testimonianza proprio come l’opacità delle mura delle case. noi al contrario per una volta verremo restituiti perché abbiamo il dubbio che la costituzione di sé possa essere avvenuta sotto forma di luminosità. tutto quanto non siamo è – per adesso e tenendo conto della ribellione e lotta dei tupamaros – foresta. studio e speranza si compongono determinando la trama delle molecole di cellulosa che costruiscono i fogli di carta per scrivere. sulla pelle è lucente il sudore e la letteratura è ancora una risorsa di tempo. mi ricordo le grida dei primati di media corporatura come l’incubo del pazzo. se c’è un modo per perdere la divinità è l’indagine su tutti gli sviluppi dell’incompletezza della creazione. abbiamo fatto il sogno delle infinite stanze di case infinite e dunque realizzata la medicina lucente per sterminare i parassiti dalla pelliccia del leone. la parete cellulare non ha segreti per noi e lo sguardo scientifico entra come il sole e la salute attraverso la lamina della conoscenza. non si farà la notte artificiale. il buio sotto il cielo è ancora la favola della rana. l’uguaglianza per tutti di ascoltare le notizie direttamente dalla voce umana. l’editto dei raggi cosmici. dimmi di noi.

(foto di Cristina Brolli)

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