fondamenti numero due: la donna che canta

Posted By claudiobadii on Mar 29, 2012 | 0 comments


Se  “Istinto di morte e conoscenza” era la freccia nell’occhio ( vedi qui )allora il secondo fondamento cui si arriva dopo più di trenta anni di lavoro è  la donna che canta e precisamente, nella linea evolutiva della TEORIA DELLA NASCITA, “La marionetta e il burattino”.

Si deve vedere nelle immagini di “La donna che canta” una soluzione dell’Edipo freudiano. Una risoluzione dell’Edipo maschile dove maschile è irrealtà di una identificazione e non è identità sessuale -che sa gestire una immagine interna che comprende l’altro sesso- ed è all’opposto caratterialità di identificazione col mito.

Non è Edipo che prima uccide il padre. E’ la donna che capisce la violenza del figlio. Che non era amore per la madre quella di Edipo ma era violenza per la castrazione. E’ proprio l’impianto freudiano che va in pezzi. La frode di aver definito creazione inconscia la riproposizione eterna del mito.

Le immagini femminili di madre e figli restano anello di congiunzione. Il figlio… sono due gemelli. Figura maschile e femminile distinte e separate. Identità originarie di donna e uomo ad opporsi alla fantasticheria filosofica dell’esistenza di un androgino. Genere irreale e negazione di una differenza congenita.

Il figlio terrorista smetterà di uccidere e di parlare sulla tomba della madre cui ha dato due figli in uno stupro che doveva toglierle per sempre il canto dalla gola e la speranza dalle mani. “Si può restare tutti accanto” è la tragedia della speranza che propone l’idea di società propria della ‘donna’ che cerca se un uomo può capirla, pur nel timore di rischiare la propria identità sessuale.

Maschile e femminile sono linee della natura dell’evoluzione delle specie. “La donna che canta” è un film di Denis Villeneuve (2010). Ma realizzavo “La marionetta e il burattino”: la scrittura che appartiene al fenomeno delle immagini inconsce non oniriche. L’immagine (femminile) del film si pone contro la negazione del genere sessuale e l’intolleranza delle filosofie religiose.

Il secondo libro della teoria della nascita propone le dimensioni non analitiche con una critica serrata. Per trenta anni avevo trascurato di pensarci perché il primo libro forse è già così difficile da capire e da accettare!! …seppure sia l’opposto del figlio che viene a fare la violenza e al contrario esso possa essere visto come l’attività di chi viene a togliere il canto frivolo del pazzo anaffettivo.

Stai a vedere che l’idea non cosciente ammalata che si era formata e rendeva difficilissima la comprensione di ‘Istinto di Morte e Conoscenza’ era quella di una irrealtà di immagine femminile che rende Edipo un carattere inalterabile e l’androgino una realtà di genere mentre è solo un inganno per falsificare la matrice originaria del pensiero: la sua origine materiale…

Ora posso comunque affermare che la vitalità è un fenomeno biologico che avviene alla fine del parto ed è prerogativa specifica degli esseri umani alla nascita. Senza la vitalità sarebbe possibile il pensiero ma non sarebbe possibile l’immagine. Essa è alla base della capacità di trasformazione della realtà e del contratto sociale, dell’idea di poter fare una opposizione. Della politica.

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