gente come noi

Posted By claudiobadii on Dic 30, 2013 | 3 comments


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“GENTE COME NOI”
©claudiobadii

Il desiderio ha una sua ricchezza che fa una diseguaglianza. E mentre giudicano, lui o lei, presi dal tempo appiccicoso della cattiva comprensione, compongo e disegno come uno scolaro diligente. Solo il maestro e la maestra sono invisibili. Coloro che mi tengono seduto con seducenti compiti passando le loro dita tra i miei capelli spauriti. “Come farò a sapere tutto? La memoria magnetica non basterà” mi dico. “Sapere non si ha senza l’azione attiva costante della conoscenza!“. Invisibile la coppia dei docenti sorride. Genitori. Evidente che mi quietano.

Sessanta anni ancora.

Adesso, al ristorante chiaro e ambrato, non si riesce a scoprire più, da fuori di noi chi volesse guardarci appena, se ci sono garbate le salse sul riso o ci vanno piacendo i chicchi di pasta al miele di papavero. Solo il procedere del banchetto celebrativo schiarisce, sulla pelle del viso e delle mani, gli effetti del cibo, del gustare sulle labbra e scalfire coi denti bianchi le cose preparate sul fuoco e nell’acqua, dello sciogliersi per essere digeriti dei componenti che, finalmente passano dal calore intimo della bocca al sangue nella gola e sul palato e poi alla testa. Allora si vede che tutto è, da un lato, ormai accaduto e, dall’altro, invece, promesso.

 

3 Comments

  1. Una veste semplicemente stupenda… viva.
    60 anni ora, dopo essersi accorti di essere già in volo da un pezzo – senza che nessuno possa farci niente -, con la certezza sfrontata che non ci faremo male, 60 anni ora, a regolarsi sulle relazioni spazio-temporali che determinano tutte le cose controintuitive che riusciamo a fare… tipo: salti da altezze vertiginose che diventano corse in salita.
    Un abbraccio col cuore rosso rossissimo a tutto questo.

  2. Passare dal HOW al NOW.

    “Nessun uomo è un’isola, completo in se stesso; ogni uomo è un pezzo del continente, una parte del tutto……
    E dunque non chiedere mai per chi suona la campana: suona per te.”

    Nella nostra ignoranza ricolleghiamo la frase a Bon Jovi ed al film About a Boy, mentre dobbiamo andare a John Donne (http://it.wikiquote.org/wiki/John_Donne)

    Non dobbiamo isolarci, sarebbe troppo semplice per quelli come noi. Siamo unicità, ma non con la stessa fisicità…vorrei lasciarti fare, farmi asciugare le lacrime, cucinare, farmi addormentare dopo lunghe discussioni sulla fisica quantistica ed il colore del sofà. Ma soprattutto lasciarti fare…amore…

  3. Il cibo è convivio… E’ condivisione… Come la conoscenza. Un saluto e un abbraccio…. A tutti!

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