grigi

Posted By claudiobadii on Mar 12, 2013 | 0 comments


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copyright Anita
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OperaPrima

 

Alle sette ogni mattina sono sotto casa tua. È un inverno generoso come lei fu con me la primavera di quarant’anni fa. La fantasia del ricordo compone temi di felicità in chiave variabile.

Le chiavi si scelgono secondo lo strumento non c’è alcuna libertà della composizione musicale. Anche le differenti forme della felicità non sono semplici casualità ma complessi risultati.

La mattina presto da te. Sei aria, il peso dei libri e dei quaderni, i capelli richiamati in alto sul volto assonnato e perplesso. I tuoi capelli stretti dal laccio colorato sono un trattato di pace.

Confondo presente e passato. Il cielo delle nostre mattine invernali è fatto di sabbia grigia uguale alla sabbia attraverso la trasparenza d’acqua di allora. Madreperla diceva la merciaia.

Mentre ti accompagno a scuola ricordo la volta che con lei restammo tutto il tempo immersi nell’acqua della baia fino ai fianchi. Il gran discorrere tra noi e l’accordo per la vita con la saliva alla menta.

Le ragazze stampavano denaro una volta. Così ora non distinguo bene il regalo di lei quaranta anni fa dalla tua preziosità di ragazzina. La generazione dei ricordi avviene distrattamente come dev’essere.

Il sudore i nidi la calce dei muri le spine la salvia e non-morire. Il tuo viso è legato alle nuvole i tuoi occhi di ora riflettono il cielo con la qualità magistrale del vetro dei suoi occhi che covavano il sesso in forma di desiderio e sapienza.

Ti accompagno la macchina nel gelo e ho il calore delle pietre marine dei suoi baci nell’insenatura e dei tuoi sorrisi di legno di pino. Stanno insieme la resina il cono del vulcano e le strada. La fantasia ha le strategie della lava.

Corriamo insieme verso la scuola tua nel gelo con la certezza di averla amata. La sovrapposizione di memoria e presente fa il soggetto. Un’indigeno nel giardino di castagni. L’estate è stata un’agenzia di viaggi.

Passato e presente: cantiamo in silenzio, in cuore. Tu guardi fuori, la strada. Io guardo dentro, la storia. Acqua spine grovigli dita sabbia nelle tasche pagine incisioni. Striscioni al traguardo: “Ti Amerò Sempre”.

Nel tempo a partire da un amore senza limiti diventiamo preghiera e ossessione. Tu ed io eravamo stati promessi l’una all’altro quaranta anni fa. Il tuo viso assonnato in premio alla mia costanza.

 

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