i giorni, non tutti, di un mese

Posted By claudiobadii on Nov 24, 2010 | 0 comments


i giorni, non tutti, di un mese

La continua lotta di nominare chi amo che è quando la chiamo e non è solo nome e suona ‘si-amo’

Ho illuminato di nero la parte invisibile della luna, vado a dormire con le mani tinte di grafite, sono schermato dal fuori, di certo sognerò.

Un torpedone silenzioso scivolava nella campagna destinazione ‘matisse’.

Se solo sapessi sciogliere sete stirando, solitario, sentieri sinuosi: se se se…ma non evoco normalmente nessun nume. E t’amo!

Di nuovo incede senza intercessioni luminosa la sera e lingue nuove, soltanto a noi vicine, salutano questi amorosi silenzi.

Ingeborg sta distesa sulla scrivania e sorride. Malina e Ivan non permettono di più. Io che l’amo, lettore postumo, grido.

Mezzogiorno: tutto si piega alla volontà? No, non l’ infinito sorriso. Vedete? – dice. E si allontana. Gira il suo passo – sa d’esser capace – a realizzare la felicità.

Oggi la tua generosità segna un rinascere. “Grazie!” e poi – “Tu!.. non farti mancare niente!” Allora io: ” Disegno oro: se riesco ti dico.”

Prevalenza della consonante “S”. La stabilizzerò nella mente con riccioli. Virgole alate ai lati. Inquadro il senso di un suono con amorose ali. Come quando penso il suo nome.

Il sorriso – e la pietà – di chi vorrebbe, sempre, evitare di amarmi è un tipo di regalo tra quelli che ricevo. Differenti anche ne ricevo. Come se oltre il sorriso e il disamore invisibile ci fosse una promessa. Come mi si volesse persuadere ad essere capace.

Mercoledì, oggi. Vado a capo. Vado a capo. Faccio spazio al candore della riga non scritta.

Qui manca un inizio come si deve. Ha la natura di un sogno al risveglio che non ci dice la propria origine. “… più spesso camminiamo su pietre dolci. Spingono verso l’alto come se camminare avesse dignità di pensiero forza fascino e domani.”

Tu sei più di me e sei prima di me. Tu sei pensiero non pensiero di te. Questa è una delle cose che, sono convinto, l’amore ci induce a pensare. Potrei recitargliele qui, standole accanto. Sotto gli alberi che proteggono la casa.

Questa è un’altra delle cose di cui sono convinto: “Bisogna cercarle le parole,  non c’è alcun dio a offrircele su mani accese. Una parola non vale un’altra.

Dunque la terza di molte cose di cui mi sono dovuto convincere è: “Il linguaggio è ingiusto perchè è tanto più potente quanto è capace di mettere insieme parole disuguali. Condivisione di specie è, anche, avvicinare i dispersi.”

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