IDMEC: la realtà clinica dell’essere

Posted By claudiobadii on Mar 14, 2013 | 0 comments


"Vitalità della Linea" by OperaPrima

“Vitalità della Linea”
by
OperaPrima

Il lavoro è la cosa straordinaria degli esseri umani. Diverso dalla ripetizione coattiva realizza le cose ed esprime implicita la imprevedibile ed incerta fluttuazione molecolare alla base del pensiero. Il legame tra immagine e movimento delle mani sulle cose è lo stesso che c’è tra vitalità e coscienza. Tra attività mentale del sogno e pensiero verbale. Tra capacità di immaginare alla nascita e spontaneità creativa adulta. Se sarà possibile comprendere davvero la scoperta medica della vitalità potrà essere legittimo portare l’essere alla medicina e sottrarlo alla speculazione filosofica. La comprensione del pensiero nel rapporto è trasformazione evolutiva del primitivo mezzo terapeutico dell’interpretazione dei sogni. La consapevolezza che il rapporto sia sempre una interpretazione esclude e determina la fine della sovraesposizione del concetto di inconscio. Dell’abuso di esso. L’inconscio proposto al paziente come interpretazione di una sua attività non consapevole di fatto è stato interpretato nel senso di essere messo a esclusiva disposizione della soggettività dello psicologo.

Il reale legame è tra vitalità e attività mentale. La vita non cosciente non riveste in questa prospettiva nessuna posizione rilevante. L’interpretazione del sogno non dovrebbe più porsi tra l’origine del pensiero dalla attività biologica e la realizzazione della prassi verbale e comportamentale. La coscienza può essere finalmente vista come una espressione della fisiologia della biologia cerebrale. Il pensiero di un essere umano può comprendere il pensiero dell’altro essere umano. Il non cosciente è un asse inderivabile che designa un tempo della scienza e un atteggiamento della scienza. Fuori (appena fuori) della filosofia la scienza si è avventurata nel mondo fisico e poi profondamente nella natura fisica di quel mondo. La notte bagliori azzurri sul guanciale di madame Curie per il decadimento atomico, poi anche il pensiero è apparso radioattivo. La psicanalisi affascinata e confusa si era irrigidita nel simbolismo mitologico come teoria e nell’ascolto passivo del sogno come tecnica. Ascolto silenzioso. Attesa in assenza. L’azione del 1970 ha infranto il setting e proposto la chirurgia del suono della voce del medico.

Il 1970 interpretò che il silenzio era stato annullamento. Interpretò proponendo il controtransfert come azione dell’io del medico. Non era inevitabile. Non era neanche probabile a dire il vero. Era incerta l’idea della possibilità che si sarebbe stati capaci di uscire dall’attesa, insomma dalla forma dell’attesa come tecnica. Ci fu l’irrompere dell’idea di realtà materiale alla base della vita mentale. Il 1970 fu la scoperta in ambito medico della vitalità. Veramente non sembrò l’idea principale. Fantasia di sparizione e pulsione di annullamento presero il sopravvento. Era forse più facile la comprensione del pensiero sul pensiero. E la vitalità non era pensiero. Era funzione dell’attività della biologia in relazione al rapporto di recettività della pelle del feto immerso nell’acqua amniotica. Recettività della stimolazione cutanea di tutto il feto da parte del liquido amniotico durante i mesi della gravidanza. Nel 1970 il pensiero non pensò il pensiero. Volle arrivare all’essere attraverso la conoscenza medica. Il 1970 pensò la nascita come evento clinico, come certezza scientifica dei fenomeni alla fine della gravidanza durante il parto. Pensò che a quel punto, alla fine del parto, bisognava porre una chiarezza della medicina a proposito della vita umana.

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