il mondo esterno

Posted By claudiobadii on Apr 4, 2011 | 1 comment


il mondo esterno

Il mondo esterno eccita i percorsi cellulari della sensazione, attraverso la quale, continuamente, veniamo restituiti a noi stessi. Diveniamo disomogenei ed incoerenti soggetti di un mondo intimo che è pieno di cose – nessuna delle quali occupa alcuno spazio – grazie all’impatto sensoriale delle innumerevoli forme di realtà più o meno dotate di vita e movimento illuminate dal sole. Il pensiero ‘umano’ – più di una singolare coscienza – è una azione di persistenza che circonda e ridefinisce, senza riposo, aree grandi di calma disabitata, interruzioni, strappi sulle pareti verticali di roccia, cadute di pietre dalla cupola, l’azzurro scuro sotterraneo, ogni varietà di volo, le sospensioni, la trasparenza delle barriere, la mancanza di fantasia, la natura profonda della conoscenza ed ogni altra azione del pensiero quando il pensiero non è semplice appropriazione di cose, descrizione di oggetti e cronaca di successioni. L’esterno ci accarezza, ed evoca la materia umana a reagire agli stimoli. Il corpo è un microscopio di precisione, intrattiene commerci, esercita traffici, al fine di realizzare lo scambio di tutte le cose possibili con l’ottenimento di una felicità. Siamo cellule illimitatamente vedenti. Le sensazioni infinite stimolano impressioni – originate direttamente dalla materia della sostanza cerebrale – mai percepite in forma di ‘figure’. Pensiamo oggetti mai esistiti. Sono necessarie parole esatte in una esatta composizione, per esprimere la fisiologia di una tale trasformazione, grazie alla quale la realtà materiale degli oggetti, percepiti nello spazio esterno, si trasforma nella realtà della vita fisica del pensiero, che non occupa nessuno spazio. La creazione di ‘immagini’ che non derivano esclusivamente dalla percezione di un oggetto illusoriamente ‘sottratto’ al mondo tramite l’attività fisiologica della visione oculare – consente di cercare e pretendere forme di relazione in cui gli esseri umani non siano mai più padroni gli uni degli altri.

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