il perimetro di una fetta di pane
dopo il ripristino del software l’avatar è diventato un quadrato chiaro. una crosta di latte dolce. la tecnologia che invita allo stupore
sarà l’avatar al latte condensato. saranno i baffi bianchi di schiuma di cappuccino. sarà che a volte riesco anche a non impormi la serietà
questa perdita di tempo rassegnata somiglia alla libertà in modo inquietante. somiglia ad una intelligenza che non mi riconosco. e attraversa momenti come questi poi scompare
potrei anche andare. non c’è motivo a stare qui. ma mi addormento in questa pozza di mare impigliata alle dune. in questa indulgenza una certezza di altro e di meglio
da ragazzini chi si arrampica e chi no. chi grida e chi impara a tacere. è allora che tutti si comincia o si smette di temere la vista del sangue. é anche questo che costruisce differenze
si arriva ad oggi e dico che non ho cose all’altezza di noi. è strano non riuscire a raccontare questa meraviglia mentre ci siamo dentro
si trova un impiego all’ufficio federale di collocamento alla felicità. si smette di avere di noi l’idea deludente di geni disoccupati. scorrendo lentamente nella fila per ritornare a ‘prima’.
torna qualche parola ed è una festa. un girotondo di sonnambuli. l’arrivo degli attori al ponte levatoio a chiedere di entrare con una nuova storia d’amore da rappresentare
è tutto un gridare di ragazzini. ma non si deve approfittare della gioia imprevista. è buona creanza dormire subito. è un’abitudine che fa bene la creanza. ha il sapore delle prossime nascite
mi sveglio dopo la notte e il pane disteso sul tavolo di nuvole è la meraviglia. è la foto del buio. il mondo è il volto. il nome è un sigillo e il silenzio è la passione
del resto che esce dal perimetro della fetta di pane non so che farne
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25 novembre 2011
con questo risveglio
mi è impossibile non essere felice
e
adoro la tua punteggiatura. ciao