la conoscenza attraverso il rapporto (*) su ogni asterisco un breve respiro

Posted By claudiobadii on Feb 3, 2012 | 1 comment


Possono essere foto su scrivanie* nelle cornici tutte differenti* può essere l’istantanea della figura di uomo sulla poltrona* che sfoglia una biografia fotografica* di bellapersempre Marilyn* (ce ne sono molte biografie di lei)**  lo sguardo sulle persone* colte nell’atto di ricordare e progettare* è sempre un telescopio del tempo**  il bambino che disegna astronavi* il pioniere che lucida il piccone* che ci estrasse le pepite dal fiume**  puoi immaginare il salmone che risale la corrente* a deporre le uova alla sorgente**  puoi abitarle* le astronavi infantili* guardare* per quei loro strumenti* il futuro ulteriore**  immaginare ed essere certo*: alla sorgente il salmone si arresta* depone le uova* muore lì* e la storia si inverte**

nel pensiero il tempo ruota e si gira* poi scorre all’ingiù* verso te e me* verso di noi e più avanti**  sulla plancia* sulla nave spaziale* il tempo è spinto oltre* secondo un fattore di moltiplicazione indeterminato* differente* secondo la fantasia individuale* e questo fa la differenza tra i nostri modi di stare al mondo**

la luce notturna è la radiazione poetica del molto molto lontano delle favole* il c’era una volta di ogni favola**  è la radiazione poetica che fa il non assoluto del buio**  e il buio è l’universo che ci cade continuamente sulla testa**  e l’assoluto è come lo zero assoluto delle temperature* che non è l’assenza di temperatura** la dizione zero assoluto esprime una valutazione indecente della degradazione termica* come quando io dicessi che potrei anche non amarti più** che è una cosa che posso pensare* ma non corrisponde a niente che io conosca**

nel falso buio della radiazione di fondo* è ricordare* è come guardare col pensiero lontanissime stelle invisibili**  è come esplorare il tempo con il pensiero* ma è poesia* perché non è cronaca o storia**  è poesia perché è scienza* cioè una passione d’amore* e* precisamente* una versione dell’universo**  la scoperta è un esperienza sensoriale di un moto del pensiero**  così fu possibile la scoperta della relatività* in un esperimento immaginario* nel falso buio della mente**

come uno fosse di nuovo innamorato* vive le idee nate in quella oscurità* come stimoli derivanti dai sensi fisici**  le aree cerebrali eccitate nel sogno e nel silenzio* come fosse in atto la registrazione dei dati di un esperimento sulla radiazione cosmica* quando il pensiero di  noi è il laboratorio universitario* e tu sei il quartiere* il mondo**  e la città**

la prassi come i minuti ciechi del sesso* e la valutazione immediata dell’esperimento* negli attimi abbaglianti di poche parole* questo è tutto**  umanità* scoperta di un perpetuo moto* amore efficiente* (mai sufficiente)**  ricordo* prima* quando ero violento* che così poco chiedevi come sempre**  ed io* per quel poco* ti accusavo di essere una che si accontentava**

rispondesti* però* che la poesia è arte della concentrazione consapevole* e uno sforzo volontario**  e che è anche la coscienza eccitata che si piega amorosamente alla dittatura dell’immagine**  e che è anche il perseguimento cosciente e determinato di parlare* ma evitando la descrizione e la storia**  che è perseguire insistentemente il tempo* le scintille* nel buio illusorio della scienza**

rispondesti dunque che la poesia è la sintesi* l’abbraccio del gelo attorno ai rami eleganti del ciliegio* che li fa splendere quasi morenti**  dicesti* è lo sfondo dorato della percezione del tuo sesso* e sono le parole di smalto nero* la poesia è un linguaggio scientifico* sono composizioni aleatorie di parole* per rappresentare le condizioni* e le conclusioni* di esperimenti di pensiero* con cui si fanno le scoperte decisive**  quelle che cambiano* per sempre* le condizioni della nostra vita**

così mi sussurravi quando ero violento e stupido* e avevo considerato che le tue poche parole fossero miseria intellettuale* e questo avveniva perché non capivo**

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1 Comment

  1. Ieri: ero inciampata in alcune parole: ”Maledetti tutti quelli…” e poi continuava.
    Adesso: ascoltare ‘quando ero violento’ fa comprendere quello che è successo, che il ricordo è diventato memoria e salmoni che risalgono la corrente.
    E’ quando iniziano a vivere le immagini delle persone amate perchè queste perdono i loro tratti definiti, come se fossero diventate persone/sogno di colui che si mette a pensarle. Emozionante

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