la prassi del lavoro psichiatrico la musica e i ricordi bellissimi che resteranno eterni
Cominciava con una spirale per finire sulla luna il pensiero d’amore aveva una musica come sempre perché come sempre l’amore suonava nella mente anche se nella mente il suono non poteva esserci c’era l’idea del suono c’era il segreto o meglio c’era la natura non cosciente delle cose del pensiero umano. e tutto quello che compare nelle figure del film non c’è più nella realtà economica delle cose che mi appartennero e che non possiedo più. resta uno stabile di bellezza unica da cui andammo via per ragioni oscure. resta una musica come racconto e delle parole che furono scritte perché erano state raccontate dalla voce di un amico che le aveva trovate sul vagone di un treno. durante non so quale viaggio ma non è la cosa più importante adesso. la natura di tutto questo è affetto. la natura del contenuto delle figure del film è affetto. non ha altro nome. la coscienza deve dire questa parola esatta. nessun altra sarebbe una buona parola da dire. la coscienza è sottomessa alla dittatura scientifica a proposito delle parole. la dittatura scientifica delle parole si esercita grazie al fondamento del pensiero umano che è una immagine. la coscienza è sottoposta a decisioni alle quali non prende parte. la coscienza tuttavia non ignora che quelle decisioni si esercitano secondo livelli di maggiore o minore fusione del suono e del gesto con un contenuto di cui sempre essa deve tener conto. la coscienza svolge un ruolo fondamentale nel lavoro e nell’amore. poi lascia fare. si distrae come un dio che si allontana sulla riva del mare. poiché l’umanità della nascita non gli appartiene.
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9 gennaio 2012
…a volte mi domando se il troppo bisogno di affetto sia amore…se il ricevere affetto… emozionarsi e piangere sia amore…se la realtà umana sia solo una chimera…e se tutti questi dubbi non siano anche essi ricerca…
9 gennaio 2012
Affetto sempre e soltanto affetto mi ha tenuto legata … una spirale oggi tatuata. Segno indelebile. Marchio a fuoco.
8 gennaio 2012
‘Sono rimasta in un piccolo vento impigliata
fra un nespolo un ciliegio un fico.
La bellezza degli alberi è impressionante
te lo dico ora così.
Toglierò a sciogliermi più tardi
dentro il tempo archimedico del mondo
presso la rosa che non è la rosa
che è diventare una rosa.’
da Come non piangenti C.Alziati
8 gennaio 2012
A volte è come camminare per strada e venire un travolti da tutte queste pallonate di affetto, come se nel prato accanto ci fossero bambini festanti che svirgolano rigori perché mentre stavano per tirare è arrivato un pensiero… e tu che passavi di lì, ma mica per caso…c’è tutto un LAVORO dietro…come inizio anno, tanto di cappello!