la spiegazione dei disegni

Posted By claudiobadii on Gen 6, 2017 | 0 comments


Ora che tutto ha preso la sua destinazione vedo bene i campi e i rilievi trascorsi. Mi fermo un momento. Più che altro è l’idea di un arresto ma posso solo rallentare perché la natura del viaggio non consente interruzioni. Veder bene vuol dire in modo univoco senza dubbi con la certezza di ciò che è stato. In una lunga storia tanto bene distesa alle spalle che non c’è più tempo per cambiarla neppure la speranza è necessaria e alla fine vale la gioia andare avanti senza esitazioni.

Avere tra le mani la conclusione, questa conclusione: l’avanzare dopo l’ultima porta. Mi spiego: il territorio va lungo una costa che non è l’ultima sulle mappe. Ma è ultima, per uno che cammina con le proprie gambe. Poiché sono la latitudine e il clima che chiariscono  la previsione certa: che io sia nel mio definitivo territorio.

Potrò spaziare libero sapendo che gli errori saranno ininfluenti. Il punto oltre il quale ho capito non è individuato in un luogo una curva o un angolo prospettico. Cioè la mia attuale comprensione delle cose non è avvenuta per un’illuminazione. Anzi ha radici nell’intera storia precedente. Affonda nella serie di vicissitudini della mia vita. Sboccia come un’idea di un albero disegnato lungo una linea che poteva crescere in ogni suo punto perché la linea è fatta di punti generativi.

Però la consolazione è che sia nato, finalmente. Sfuggito alla possibilità di non essere mai.

Questa latitudine ha il suo proprio clima. Ed il pensare disegna nuvole in cielo. Essere umani che trasformano continuamente la meteorologia dei giorni nella serie di stanze e padiglioni di un museo d’arte. E oramai chi capisce questo non sa tornare più a prima.

Così procedo sicuro che non potrò più scegliere di essere di meno di questo poco che sono diventato. Tutto il tempo è un grano di sale sotto la porta che tiene aperto il varco. Il discorso fin qui uno spiccho di luce….

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