lascia la vitalità

Posted By claudiobadii on Lug 21, 2011 | 7 comments


lascia la vitalità

l’immagine che svanisce crea l’immagine dell’immagine che svanisce. porta l’espressione della attività mentale fino alla fisica corrispondente alla vitalità di una posizione psicologica irritante e offensiva. in realtà noi sussistiamo senza una ragione, dormiamo e sorridiamo al giorno che viene, dal silenzio facciamo sorgere parole, il trombone scivola e intona, del niente dell’ottone parleremo giorni e giorni, sul metallo ottuso e roboante scriveremo trattati, siamo certi di poter occuparci di qualche infimo angolo di mondo pieno di deludenti rifiuti con disposizione poetica. ci possiamo benissimo immaginare di restare -noi tutti- attorno ai metalli grigi delle gru crollate sul molo. si sa che balleremo scalzi nelle colline verde smeraldo sull’erba che cresce rigogliosa perché la terra contiene l’uranio impoverito dell’ultima strage democratica. si sanno fare baratti poco giudiziosi tra il moto della danza e il fantasma della morte per radiazioni. è per via dei tromboni e delle chitarra muti nelle loro custodie che meglio si indaga nel silenzio a proposito della costituzione della realtà e sulle differenti forme costitutive di realtà numerose. parleremo del giorno appena passato oggi. parleremo del tempo del quale nessuno si è accorto. diremo che il tempo passa mentre generalmente nessuno ne ha coscienza. diremo che narrare del tempo trascorso tuttavia è una cospicua quota di pensiero. il pensiero razionale è coscienza del tempo. la vita mentale, globalmente, è narrazione di qualcosa che non è stato avvertito mentre accadeva e che dunque -inavvertitamente- viene ricostruito come invenzione. il pensiero cosciente dice di sapere che quella invenzione che copre l’ignoranza del tempo che è trascorso si chiama verità. in realtà la conoscenza dice: la coscienza è la faticosa costante ricreazione di un passato perduto per sempre proprio nella sua verità di essere stato ignorato mentre accadeva. il senso di colpa di non essere presenti nel tempo determina la serie di figure ed eventi grammaticali e sintattici che chiamiamo descrizione narrazione e storia. l’amore è scienza della realtà poesia del presente inaccessibile e muto ascolto degli ottoni e delle chitarre. non ci sono parole per dirti quanto e come sono legato a te. ci sono parole per dirti che si riesce davvero sempre a parlare di quasi nulla e tuttavia si resta in relazione.

adesso -che è certo che la realtà della faccenda d’amore è che per sempre niente diremo della verità di quanto accaduto- possiamo scambiarci promesse di fedeltà. senza coscienza è massimamente la musica. suono del tempo che accade mentre si ha la sensazione che nient’altro che quella musica accada.

ti giuro: relazione d’amore tra la donna e l’uomo è sommamente silenzio dove capita che il rapporto sessuale sia offerta di realtà genitale alla realtà dell’ interesse e del desiderio.

7 Comments

  1. mi accade al risveglo un momento di magnifica
    smemoratezza che precede il ritorno alla coscienza di me.

  2. la vitalità forse ci consente di rivedere e interpretare le nostre “invenzioni” capirle è capire noi stessi per rialzare la testa

  3. “narrazione di qualcosa che non è stato avvertito mentre accadeva”
    sul ciglio della strada, su quella tua sporgenza che si fa strada in me, su cumuli di macerie che non ho visto cadere (non sapevo che fossero lì).
    sullo sguardo che si abbassa, e che non si rialza più.

  4. @ J.
    è vero è bellissimo vivere per vivere, svegliarsi per vivere, è bella la gioia di dormire e di risvegliarsi protesi senza motivo verso il futuro che verrà,gustandoti quello che il giorno e la notte di possono offrire
    credo anche che sia impossibile non registrare tutto, lo fa la tua testa indipendentemente dalla tua volontà e non c’è verso quello che registri prima o poi tornerà fuori
    l’idea di distrarsi è molto bella … in effetti un pò mi manca… ma anche in questo caso , basta volerlo?

  5. adoro che per svegliarsi la mattina non si cerchi una giustificazione. che si viva sfacciatamente a pieno titolo. è la natura dell’uomo. ma l’uomo talvolta arriva a sentirsi in dovere, e lì perde la gioia della distrazione, sentendosi in obbligo di registrare tutto.
    viva il sonno.

  6. “il pensiero cosciente dice di sapere che quella invenzione che copre l’ignoranza del tempo che è trascorso si chiama verità”
    Quante verità ci sono? Tante quanti sono i pensieri coscienti… è la “grande imbrogliona” ( Boncinelli) , la corteccia cerebrale , la quale ci fa credere, vedere e pensare ciò che vuole …e allora la nostra affettività che interpreta e ricostruisce a suo modo la propria verità passa per la corteccia? o la invade?

  7. la fortuna, quella delle favole di cui parlammo, di avere amici come te.

    Nicolao, chi altro? 🙂
    http://youtu.be/C1HqPL8g_s4

Submit a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.