monologo (2)

Posted By claudiobadii on Nov 21, 2015 | 0 comments


Ho preso un aeroplano. Per arrivare qua. Mi ci sono aggrappata. Ho afferrato quella bizzarra specie di anfibio d’acciaio. Quella torreggiante balena volante. Immagina, me, inerme. Piena di passione per dove ero andata a cacciarmi. Lo stordimento nel fare cose più grandi di me. Le mani in tasca del soprabito. Il biglietto tra le dita come una carta di caramelle. Nel soprabito color glicine una siepe di primavera, ero! Gli occhi al cielo che faceva da sfondo al pesce-aeroplano: precisamente una specie di balena maschio  d’acciaio leggero. E il cielo che era il volto amato di un padre e di una madre. Immagina una donna adulta che scopre la risorsa d’amore dei legami primari da aggiungere ai precedenti modi di amarti.

C’è stato un tempo nel quale la fiducia era proporzionale alla differenza delle altezze. E potrebbe tornare.

Pensami mentre mi innamoro della mia perturbante inermità. E non si notava niente: il pensiero come la vita segreta delle balene nel buio luminescente dei fondali marini.

Si vedeva solo me ai piedi della scaletta di prua. Non si vedeva che stringevo la carta d’imbarco nella tasca del soprabito. Non si vedeva la ragazzina con la carta di caramella in mano all’ombra della grande balena anfibia che sa anche volare.

Si possono solo immaginare: una balena capace di grandi balzi che guizzando scuote la confezione azzurra di un cielo da cartolina; la pista al petrolio dell’aeroporto che è un mare senza nuvole. Non si poteva sapere quanto io mi sentissi piena di risorse. Cresciuta abbastanza da essere pronta per la distanza e per la solitudine. Una sposa bambina assorta nel suo futuro di regina.

Poi siamo saliti in aria. Ti ho raccontato.

Ora sono al Grande Albergo Del Capitano di fronte alla piazza girevole dell’ingresso. Nel ventre della balena ho vissuto l’esperienza sessuale del volo. Allo schiocco delle ruote sulla pista amore sesso e pensiero si sono fusi restando inseparabili. Come precipitazioni atmosferiche improvvise sesso amore e pensiero sono scesi sui campi e le città.

La voglia di scriverti ha assunto la natura di una nevicata nelle sfere di cristallo per turisti. Una cosa improvvisa estenuante disordinata silenziosa su un mondo inalterabile.

L’amore non è fedeltà. È natura.

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