Viene su dalla torba di un mare antico il corpo di un pesce antropomorfo. È un resto millenario ancora vivo. La creatura acquatica ha un corpo che si direbbe umano. Si è adattata al disequilibrio e all’asimmetria. Se sia decisamente umana nessuno può capire. Nasce dalla smania di sapere esattamente i fregi le volute e le chiavi di volta dell’identità biologica che poi evidentemente è la cattedrale che conserva le reliquie della nostra specie. La torba di mare chiuso poi sommerso può essere il pensiero che pensa se medesimo. Siamo noi le chimere e le chimere non sono mai esistite per davvero. Se hanno preso piede è perché erano rispecchiamenti. Questo provar simpatia per sé stessi di ciascuno di noi ci rende docili vittime della vanità e indomiti astronauti a cavallo di nugoli di frecce. Con le parole note di letture infantili e racconti delle balie si disegna il cerchio e si dipinge in colori pastello l’area interna e come attorno alla tavola dei cavalieri si pronuncia la formula, si incorona con le gemme una proposizione che proclama: “Tu Sei La Natura Fisica Della Circonferenza”. Ogni proposizione di tal fatta, più probabilmente che espressione di un apriori, è una chimera: dice con parole quello che accade nella mente durante il movimento delle figure davanti ai nostri occhi.
26 dicembre 2015
Un ovulo fecondato gonfia poi una pancia. Nella comunicazione visiva, ciò che è tondo è rassicurante ed accogliente. La circonferenza delimita lo spazio della mia felicità. Baci a tutti.