non piangere

Posted By claudiobadii on Set 16, 2013 | 0 comments


Acciaio

“Acciaio Sloveno”
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OPERAPRIMA

Il mondo è migliore del tuo giorno attuale. Del grido tuo. Del pianto di chi ami. Voglio dirti che ho lasciato per te (per noi) un luogo salvato e separato dai giorni delle mie grida e dei pianti di chi amavo e che ero incapace di fare felice di far smettere di piangere. Da là ti parlo. Che il mondo sia migliore di quanto adesso ti appare è eco di quel mondo. Eco di un mio tempo che non si è incattivito. Tu sei incantevole ed hai accumulato meriti in questi anni. A me al tuo cospetto viene la buona voce di quanto ho salvato senza sapere per chi lo avessi fatto, fino ad oggi. Tutto il tempo è adesso un muro in grado di creare un’eco esatta. Così da venir fuori onesto quando ti invito a non disperarti. A credermi. Solo il nostro ridere di adesso ci tiene separati da ieri. Ma sottile una vena resta. Non si può comunque tagliare. C’è sempre qualche cosa, tra le infinite possibili, che resta inaccessibile, che non si può fare o avere o capire o tenere o restituire. Anche questo ho strappato al padre e alla madre piangenti alle opposte sponde del letto matrimoniale: che è tuttavia ‘questa’ vita addolorata (ricca di pietà e di conoscenza svelata) che fa affluire la vita in ‘quella’ poca vita distratta sommersa oscurata. È questa gioia di stare al mondo che lascia comunque acceso anche quel dolore di un mondo che resta senza nessuna strada per accertarsi della sua esatta composizione. E finale resta il mio disagiato affetto verso te: “Non ho saputo fare meglio d’essere addirittura felice di questo saper fare imperfetto. “

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