nutella e lavanda

Posted By claudiobadii on Feb 1, 2013 | 0 comments


gigi

Sei un’idea magnifica dicevo e non facevo letteratura. Perché ciò di cui siamo tanto convinti appare una poesia? Le domande sono questo fischio alle orecchie. Battono sui timpani da dentro. Io non le faccio uscire in forma di espressione corretta, si vede. Allora fremono.

Anche stamattina, al bar, sentivo quella vibrazione che il medico dirà che è una forma infiammatoria, o chissà la tensione o vai a sapere. Certamente per questo aspetterò qualche giorno. C’è sempre tempo per ciò di cui siamo poco convinti. Che sarebbe la realtà e che non si deve trascurare, non si deve ‘negare’.

Nel mio mondo professionale trascurare è una negazione, è un alterazione non cosciente di senso forma significato delle cose, per difendersi dalla verità: si, insomma, da una verità meno gradevole di una certa altra verità più gradevole. Così le pagine con la versione meno paurosa e preoccupante le mettiamo in cima alla risma dei quaderni o delle agende elettroniche.

Sul grattacielo degli impegni, sulla cima dei pensieri, a dominare il campo di lavanda delle notti appena trascorse, io ci metto comunque questo bar. Ora è una abitudine abbastanza importante nell’economia dei giorni. Quasi tutti. Non è che qualche minuto. Non è che serva molto più di qualche minuto è l’idea che mi sono fatto.

Se dico così, che un bar è la cima dell’Everest, che mi permette di osservare i campi di lavanda sottostanti, sembrerà una frase romantica o chissà che altra sdolcinatezza. A pensarci, a questi errori di comprensione della dignità giornaliera, il fischio alle orecchie peggiora un attimo, poi si placa: perché le cose di cui siamo più convinti prendono la forma e il suono di frasi poetiche, se sono le cose più impegnative e dense di una giornata intera di pensieri?

E intanto ho riconoscenza del caffè e delle gocce di panna (e di certi schizzi di Nutella che però riguardano solo i giorni più esasperanti … non so ancora come sia che la nutella ha una contabilità a parte). Così, per riconoscenza di bevande esotiche e Nutella e campi di lavanda, voglio dire che c’è stata una mostra molto bella: e faccio un’altra negazione perché lo dico adesso… che non c’è più la mostra.

Però lo posso dire perché c’è un bellissimo catalogo. E devo dirlo perché anche la mostra e il catalogo hanno molto a che fare con il bar. E siccome mi sono fatto anche questa certezza, durante tanti anni: che nella poesia delle convinzioni, nella contabilità di peso e misura della dignità giornaliera, non ci vanno segnati i nomi dei bar e neanche le figure delle persone, non faccio nomi e non propongo ritratti.

Nel catalogo, infatti, d’altra parte, la figura di Gigi è di spalle. Qualcosa vorrà dire… penso.  

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