onestà ovvero la linea dell’intransigenza

Posted By claudiobadii on Feb 13, 2013 | 1 comment


 

Hilary Hahn

Hilary Hahn

Quello che ho capito è mai mentire. A qualsiasi costo. Mentire è per paura e malattia. Mentire mantiene il sorriso, ma il sorriso di mantenimento non è più buono a niente: come un ragazzino depravato troppo precocemente, che fa rabbia a vederlo, indiscusso capobanda di altri simili, solo meno rovinati, per ora.

Mi sono preso questa fotografia di una violinista. Un’oca di Lorentz ancheggiante sui parquet dei teatri e degli auditorium dietro al suono, che negli auditorium e nelle sale dei concerti echeggia continuamente. Echeggia sotto le volte alle sue spalle. Non so venire a capo altro che di queste piccole cose. Un viso, e una personcina aggraziata. Un’idea d’amore.

“Puoi promettermi un amore grande come un amore infelice? Se si, allora resta”. La misura della felicità è attraverso l’infelicità. Non so venire a capo altro che di queste piccole cose, ultimamente. Il benessere dovuto alla trasformazione della condizione mentale rende inutile quasi tutto l’indispensabile. L’indispensabile stinge al sole.

Ora segno le correzioni via via che cambio idea su termini e virgole. La pagina è una vigna grande del foglio e tra le righe passa il ragazzo apprendista di potature. Se torno a cambiare una singola parola compare una linea azzurra sul testo che resta.

La nuova parola resta accanto a quella precedente, che non sparisce ma viene traversata dalla correzione, e quella linea, a traverso la parola che non mi andava più bene, è l’immagine dell’intransigenza.

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  1. Intransigente: chi non transige.

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