operaprIma: mare e pensiero

Posted By claudiobadii on Set 6, 2015 | 2 comments


operaprima

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Ultimo mare. Primo pensiero. Cucivo o, forse meglio, tessevo le lodi di un possibile superamento. Poiché nulla c’è più terribile delle separazioni, dei salti altissimi dopo che si ricade non si sa su cosa, e dei salti lunghi che ci spingono a scivolare sulla schiena fino alle radici nascoste che fermano la corsa. Scrivevo, come ogni volta, le impressioni del mattino, della sera, e specialmente delle ore centrali: che, per esprimersi, sono le migliori: quelle che al contrario sono del tutto inadatte a scattare istantanee. Qualcuno penserà ad un amore da raccontare. Ma non è questo il caso. A queste spiagge l’amore non ci vuole però ci costringe, questo compagno ribelle e ossessivo nella sua mancanza, a dire. A rivelare. E a non tacere. Ultimo giorno ufficiale di sole sulla spiaggia. Respiri fondi come profondità atlantiche. Ultimi respiri fondi. Fondi di caffè al centro dell’iride verde dei tuoi occhi. Carretti dei gelati sono moderni carri armati di guerra all’afa. Ma la brezza è trasparente oggi. Ultimo mare senza soffocamento. Quando l’assassino si pente e distoglie gli occhi dal volto della vittima e voltandosi va via e lascia la presa alla gola e la vita è salva e respira. Primo pensiero l’amore.

2 Comments

  1. Leggo adesso il commento di Lalla e comprendo bene insonnia, dolore…a differenza sua, nel mio malessere, esco sempre di casa e direi “corro” al mare, unico sollievo stare dentro l’acqua e nuotare…, forse perche’ al mare ci sono nata ed e’ per me come una “culla”. La specificita’ di ogni essere umano ci fa’tutti diversi, e quello che per me e’ il mare per altri puo’ esserlo la montagna o il perdersi nelle vie della citta’, chissa’….Il sogno, il nostro pensiero, le nostre esigenze personali, ci spingono a cambiare per una legittimita’ dell’essere che vuole vivere e sentirsi “vivo”. L’amore certo, l’amore c’entra sempre, e non mi riferisco solo all’amore per una persona (qualunque essa sia), ma anche all’amore per la vita,per una passione, per il mondo…per noi stessi…e mi viene in mente un brano musicale di Sergio Cammariere…http://www.youtube.com/watch?v=dmAriooQS9s

  2. Quando devo fare qualcosa che per me è importante voglio farlo da sola: esser concentrata per l’ansia della sfida e pregustare tutti i preparativi tecnici e psicologici che porteranno ad un buon esito..pura predeterminazione.Volevo tornare al mare da cui mi ero allontanata da anni: tornarealle acque e alla luce.. alla vita! Ho fatto la valigia e sono andata in Sardegna.
    Lo so non è il Kilimangiaro perché sta a mezza giornata di nave da Civitavecchi. Un figlio ha casa vicino alla Rena Bianca: un posto incantevole. Sono 5 minuti dal mare. Cosa avrà vluto dire stare tappata anni nella penombra di casa? Tanto, tanto dolore e paura e il senso di inadeguatezza: io piccola, esposta, bianco latte. Avevo una forza contraria che mi bloccava le caviglie come lacci: era il terrore della mia non vita. Notti insonni in cui non riuscivo a contenere il pensiero. Ecco che la malattia io l’ho vista in faccia. Ci sono passata dentro. L’ho attraversata. Una cortina fumogena, ‘sta malattia. Entrata in acqua ho tirato un sospiro di sollievo e ho sentito tutta la gioia di questo mondo. Ora ne ero parte. Ho nuotato mezz’ora senza guardare la riva, sono finita su una caletta dove suonavano percussioni.. da quel giorno ballo scalza spesso.. È che mi libera la mente e il corpo.. per questo lo faccio. Qualcosa è cambiato. Io sono ritornata a sentire una vitalità sopita. Il richiamo dell’isola è forte. Il concentrato di iodio è forte. Forgia e asciuga e mette a nudo. La natura vince, è predominante non si lascia soffocare dal cemento. Vado avanti attraversando le paure e non mi fermo. Lascio le vecchie immagini che avevo di noi tutti. Separarsi dal vecchio con una carezza ma andare comunque avanti. È ifficile ma è solo cosi che si può vivere degnamente. Lalla

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