seta, tempo e universo in clima natalizio

Posted By claudiobadii on Dic 18, 2014 | 2 comments


Non c’è un senso degli avvenimenti perché il tempo non ha in sé una potenza differente da sé che gli assicura di produrre risultati d’altra natura. Ed il tempo dunque ha natura ‘discreta’ come ogni altra ‘cosa’. Pensarono, i fisici dell’atomo, alla costituzione dell’universo in cose differenti. Pensarono un universo dimensionale. (Il concetto di ‘infinito’ proposto da Giordano Bruno è reificazione della profondità del pensiero). Innumerevoli speranze costituiscono la voglia di contare le stelle più belle e non più tutte. La cessazione del computo costruisce attorno a te l’aura di bellezza nella notte.

Disegnavo il perimetro della fortezza e poi la linea del corpo. Ricordo il quasi nulla. Stordito di pazienza dopo trenta anni salgono sensazioni ignote. Perdurante la sensibilità si arriva al brindisi durante le cene festive. Ci si sposta ai presepi in piazza. La neve finta è anch’essa reificazione del pensiero che non ha margini precisi. I fisici hanno saldato l’idea dell’universo a relazioni tra costituenti discreti. Dopo, altri più giovani, hanno proposto di cambiare ulteriormente le equazioni che esprimono la forma matematica delle relazioni. La natura della natura si sfiocca fino alle ‘dimensioni’ qualsivoglia che vuol dire non prevedibili passo per passo.

Si inciampava nelle nostre stringhe sciolte durante il calcetto in piazza, prima di scuola. Innumerevoli certezze si intersecarono avendo io carezzato la stoffa del foulard che avevi preso a tua madre e ti eri avvolta alto alla gola. Fu allora che imparai a dire ‘seta’: con una certa apprensione, perché mi pareva una parola da grandi…. ma tuttavia avendoti baciata quando eri già un anno meno giovane di me che altro restava da fare?

Il linguaggio verbale che nasce dall’attività del pensiero non verbale organizza il pensiero infinito in oggetti dimensionali. Poi, nello stesso modo, i fisici di fronte alla profondità inesauribile del cielo si proposero di misurare l’universo. Il modo del pensiero dà forma alla idea di realtà e propone una misura del volume del mondo. Precisamente come un ‘si’ potrebbe cambiare tutto e farci felici.

C’è un rapporto difficile e seducente tra la seta di allora e la formazione del pensiero che oggi ancora scivola tra le mani. È una estetica del vivere da poveracci ma senza miseria. Quasi come fosse possibile pensare che con l’andar del tempo potremmo non aver più bisogno di quasi niente. Allora cambiare non ha un verso provvidenziale, solo si tratterebbe di individuare di quali specifiche variazioni abbiamo bisogno per non sospettare mai la fine del pensiero.

Perché, come dicevo, non c’è un senso degli avvenimenti: dato che il tempo non ha in sé una potenza differente da sé che ci assicuri che esso produce i propri risultati. Il tempo ha natura ‘discreta’, come il resto. Bisogna tenerne conto.

2 Comments

  1. Sì, perché poi nella vita vissuta tra… questi tre gradini c’è da figurarsi spiagge incontaminate ma finalmente abitate da qualcuno. Ci si arriva in tanti modi, con navi, zattere, canoe e battelli. Io ci sono arrivata di notte nuotando nel bel mezzo dell’oceano. E non sentivo la paura del fondale scuro, che a tratti emergeva con la sua vita di alghe e granchi. Dall’oscurità di un mare notturno alla costa dolce fatta di sabbia bianca. Dietro qualche roccia i falò, le persone, abbronzate, che fanno una festa.

  2. Ti abbraccio, ‘implicata parecchio’ nella relazione che c’è, nel conto di certe belle stelle, e traversando i tre gradini – naturale, necessario, inderogabile.

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