settembre 2011

Posted By claudiobadii on Set 3, 2011 | 3 comments


settembre 2011

Il vestito nero copre bene la donna. La voce racconta: – “Nella necessità della messa a fuoco dei tuoi molteplici promontori di passione mi consumi gli occhi.” Discorre con il suo amante: – “Nella difficoltà della conoscenza di te il mio cuore ha poi preso la forma di mani.”

Le voci svelano gli affetti creando una figura a sbalzo: – “Siamo ancora una volta transitoriamente incapaci a cambiare le cose… – Insieme vediamo che questo presente è una figura in pezzi….” Sotto l’arco della porta di mura rinascimentali si crea l’apparizione. Il pensiero vive di queste immagini apparse.

La donna avanza ancora coperta di stracci che ne vestono bene la bellezza. La voce scolpisce con le intonazioni affettive: – “Solo la storia di qualche rara ricerca fa l’ immagine del pensiero come tempo inesteso non più a disposizione del dittatore di turno.”

Cantando a mezza voce: – “…. ti auguro la qualità di saper stare solo e la sorte di non averne mai la necessità di essere sempre circondato di dignitose figure di stare tra i migliori e le migliori che possono trovarsi sulla costa frastagliata e nelle conche palustri verde smeraldo dell’interno del continente…”

E l’aria sussurrata su una corda: – “….. ti auguro di avere accanto così tanto frequente bellezza da considerarla una normale forma di compagnia però senza perdere mai il senso del faticoso impegno per mantenertela sempre vicina …”

Una donna vestita di stracci ed il suo amante dicono: – “…. siamo nel calderone di un mondo cubista frammentato in figure di poveri in battaglia, sanguinanti, soccombenti, ognuno a suo modo, nella sua stamberga raffazzonata….”

Sotto l’arco rinascimentale di una antica porta delle mura gli stracci neri vestono accuratamente la bellezza di una donna alternandosi e oscillando ad ogni passo. Avanzando discorre animatamente con un uomo. La sua voce piena di spinte affettive complesse e diverse crea una figura a sbalzo…..

Molto è stato l’imbarazzo nel chiedermi – adesso che tutto ricomincia – come potrò fare a restare aperto alla meraviglia della gioia e della intelligenza altrui. A restarlo oltre la mia invidia che crescerà con il tempo mentre si incrementa la sensibilità all’immagine.

Il pensiero è tempo inesteso non più a disposizione del dittatore interno.

3 Comments

  1. errate corrige-..che dice io ci sono, è bello..-

  2. la sensibilita’ed il sentire prende forma in immagini piene e lievi dove si puo’ sentire l’amore x la bellezza…è come un leggero sussuro all’orecchio ,nella persistete calura estiva,che dice ci io …è bello e appassionante anche solo pensarlo.Sono in bilico sulle linee del pensiero che fatico a seguire con la continuita’ dovuta!!!!

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