“La Consistenza Dei Sogni”
©claudiobadii
per
OPERAPRIMA
Cerchiamo la consistenza fisica dei sogni dato che i sogni restano inafferrabili rinchiusi nella notte creata dalla chiusura degli occhi per dormire. Non c’è alcuna coscienza nel sonno, neanche quando sognamo di sognare. Non si inganna la natura della materia e neanche con trovate di artefatti ingegnosi di parole. Nel sonno c’è una continuità di esistenza che non è la morte: ma i filosofi dicono che senza coscienza è nulla di pensiero. Ma i filosofi hanno la fretta di distrarre se stessi dalla necessità della vita fisica. Essi non prendono in considerazione gran che questa faccenda della materia. Se non per un istante per volare via subito dopo. I sogni dunque, che sappiamo esserci sempre, però hanno la loro precisa dimensione o forma solo durante il sonno. Svegliati se ne parla affrontando l’argomento ma il sogno non c’è più. Non c’è mai più il sogno durante la condizione di coscienza: quando c’è è pazzia cioè alterazione funzionale: malattia della mente. Se c’è il sogno non c’è la coscienza e se c’è la coscienza non c’è il sogno. Interpretare i sogni? Mah, forse… O forse si prende la palla al balzo per indagare su quanto accade durante quanto i filosofi chiamano ‘non essere’ del pensiero o addirittura ‘nulla o assenza’ durante la condizione fisiologica del sonno in cui la coscienza non può esserci perché se c’è porta via l’oggetto di studio. Il sogno non è che la coscienza del risveglio. Francamente non so pensare di più. (Ma.) (Io.) Sono lontano avendolo deciso percorro le frontiere senza traversarle deliberatamente ammiro i margini tra certe parole per lasciar trascorrere il tempo necessario ad una comprensione di una certa innovativa forma di pensiero sulla natura della nascita umana e dunque sulla natura umana. Non sempre sono solo. Stare insieme è bello.