tempo, sonno, comportamento, realtà esterna, pensiero

Posted By claudiobadii on Lug 22, 2014 | 2 comments


Il tempo materiale di luglio ha in sé il pensiero delle vacanze per stanchezza. Il lavoro ha dovuto essere puntuale per tutti i versi durante un anno ininterrotto. Il tempo materiale non è mai uguale a causa della sua natura fisica. Ogni giorno e mattina e ogni ora sono differenti. Quanto succede nella realtà dell’universo succede nel pensiero cioè nella biologia cerebrale e per questo siamo imprevedibili e renitenti, comunque per questo non si può portare l’inconscio alla coscienza, l’imprevedibile al prevedibile. Invece succede che il pensiero a contatto con il tempo facciano continui mutamenti a causa delle interazioni reciproche dei loro stati fisici secondo forme di densa eleganza in un lavorìo che, se si vuole perderci un po’ di tempo, si vede bene nei tronchi degli olivi centenari. Il tempo e il pensiero sono legati per la loro durata e sono ininterrottamente insieme. Così mosso dal tempo e dal pensiero il comportamento del corpo è anch’esso ininterrotto. Dato che sono comportamento l’attività volontaria cosciente, la mimica sottile e non volontaria e il dormire del corpo abbandonato nel sonno. Strofinano i lenzuoli volgendosi di qua è di là e sognando i sequestrati: legati e bendati, dentro le tende piene di afa umida pluviale, dormendo realizzano un comportamento ‘libero’ e comprendono meglio di tutti il tempo materiale del sonno e il pensiero fisico della veglia piena di speranza: mare calmo e spiaggia.

Lontano dal rumore sulla strada silenziosa mi domando quale via sensoriale segua lo stimolo di una visione differente dal solito della realtà fuori di me affinchè si realizzi, come fosse percezione di una cosa fisica differente da una illuminazione concettuale, la certezza mentale di un ‘tempo materiale’?

2 Comments

  1. Difficile vivere anche un tempo materiale reale che però non è il tuo. Magari è solo immaginato e mentalmente vicino. Non è quello di un bombardamento, dello smaltimento di un relitto, di una tragica traversata, di una isteroscopia. Vorremmo essere anche gli altri, ma proprio l’inevitabile alchimia fisica biologica e temporale ci costringe a vivere e pensare alla sola nostra vita. Inevitabile. Soltanto. (A volte).

  2. Agosto l’ho sempre sentito un mese sudaticcio, appiccicoso, fatto apposta per passare alla svelta. Non tanto un mese da barca quanto per tirare i remi in barca. Per qualchè tranquilla riflessione. Mi vestirò di antiche tuniche svolazzanti, che alleggeriscono il peso dei pensieri, facendone refoli d’aria, quasi “della stessa sostanza dell’elemento ventoso”. Tanto poi, atteso, arriva il più simpatico settembre, con tutta la sua voglia di fare.

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